Il pareggio interno con l’Atalanta della Juventus permette al Milan, vittorioso di misura sull’Empoli, di balzare al secondo posto dietro solo a un’infermabile Inter


di Matteo Mongiello

ROMA. Il pareggio interno con l’Atalanta della Juventus permette al Milan, vittorioso di misura sull’Empoli, di balzare al secondo posto dietro solo a un infermabile Inter, capace di battere al Dall’Ara la sorpresa Bologna e di involarsi verso la seconda stella. Gli scontri salvezza permettono a Cagliari e Sassuolo- superiori rispettivamente a Salernitana e Frosinone- di respirare e di tenersi a galla, nella folle corsa per evitare la retrocessione che coinvolge sette squadre in quattro punti.

TOP

ROVESCIATE DA CAPOGIRO. In una stagione condita da gol meravigliosi- basti pensare alla botta al volo dal limite dell’area di Folorunsho contro la Juventus- Tony Sanabria e Dany Mota hanno deciso di regalarsi una seria candidatura per il premio di miglior rete del campionato grazie alle rovesciate mozzafiato contro Napoli e Genoa.

Al paraguaiano -in un periodo buio dal punto di vista realizzativo- sono bastati due minuti dal suo ingresso in campo per ritrovare la via del gol, smarrita dal lontano sette gennaio, piombandosi prima di tutti su una palla vagante a mezza altezza per depositare il pallone alle spalle di Meret e regalare il pareggio ai granata.

Per il trequartista portoghese- alla terza rete nel 2024, coadiuvate da due assist- il gol del momentaneo 2-0 ha lasciato senza parole anche il suo allenatore Palladino- o meglio, con termini non riportabili qui- grazie a una ‘simil replica’ della famosa rovesciata simbolo dell’album calciatori panini sul cross di Colpani, che ha così permesso al Monza di espugnare Marassi e di riposizionarsi dal lato sinistro della classifica.

ROBOKOOP CONTRO IL FUTURO. Nella travagliata stagione dei centrocampisti della Juventus- con Pogba fermato dal doping e Fagioli sospeso dalla procura federale nell’inchiesta scommesse- sprazzi di luce penetrano dal mercato che verrà, dove i bianconeri faranno di tutto per assicurarsi il talento di Teun Koopmeiners, giustiziere -con una doppietta- della ‘vecchia signora’ domenica pomeriggio.

L’Olandese, alla seconda stagione consecutiva in doppia cifra in campionato, è ciò che manca ad un centrocampo scarno di qualità come quello della Juventus, specialmente per le sue doti balistiche – gol che ‘stappa’ la partita in seguito a uno schema su calcio di punizione- e le sue capacità di inserimento – detta il filtrante a Djimsiti sul quale si fa trovare pronto in area e trafigge Szceszny per il definitivo 2-2-, tutte qualità che, al servizio della Juve, porterebbero a compiere un enorme salto di qualità alla rosa e all’attuale numero 7 della dea.

FLOP

UNDICI METRI DA DIMENTICARE. Al Franchi, dopo un primo tempo straripante – chiuso con un vantaggio fin troppo stretto e difatti subito riagguantato in apertura di ripresa-, la Fiorentina sciupa l’occasione di rientrare in corsa Champions facendosi acciuffare all’ultimo istante disponibile dalla rete di Llorente, più lesto di tutti a pareggiare nuovamente la precedente marcatura di Mandragora e approfittando dell’errore di Biraghi dal dischetto, che avrebbe verosimilmente chiuso la pratica a dieci dalla fine.

Per la viola la maledizione dagli undici metri continua, con il capitano dei gigliati che è diventato il quarto a non realizzare un penalty, dopo Bonaventura a Reggio Emilia, Ikone in semifinale di Supercoppa con il Napoli e l’ormai ex infallibile Nico Gonzalez, reo di non aver trasformato rigori pesanti come quello con l’Inter e con la Lazio, portando così la Fiorentina a diventare la squadra con più errori dagli undici metri- con ben cinque su dodici occasioni a disposizione- troppi anche per un eventuale avvenire di lotterie nei prossimi turni di Conference League.

FUORI DI TESTA…TA. Nello scontro salvezza dal peso non indifferente tra Lecce e Verona andato in scena al Via Del Mare – che ha visto trionfare gli scaligeri grazie alla rete dell’ex Bari Folorunsho- a rubare la scena è sicuramente l’increscioso e non biasimabile episodio che ha coinvolto nel post partita Roberto D’Aversa, mister dei pugliesi, e Thomas Henry, attaccante dei gialloblu.

Al termine di una partita tesa e abbastanza fallosa è arrivata la settima sconfitta nelle ultime nove partite per il Lecce -ora fuori dalla zona retrocessione solo per un punto- ma a costringere il presidente Sticchi-Damiani a sollevare dall’incarico D’Aversa è stata la testata rifilata intenzionalmente da quest’ultimo ai danni di Henry – punita dal giudice sportivo con quattro turni di squalifica da scontare all’inizio del prossimo incarico-, dalla quale la società salentina si è subito estraniata e condannato il gesto, reputandolo di grave entità e totalmente estraneo dal vero concetto di calcio al quale vogliamo abituarci.

Fonte immagine Eurosport