Si tratta di una funzione che inserisce nella relazione l’aspetto normativo: i consigli dell’esperta


di Francesca Capozza*

ISERNIA. Il codice paterno rappresenta una funzione centrale, cruciale della genitorialità, complementare al materno, entrambi fondamentali per favorire uno sviluppo sano e completo del figlio e garantire un adeguato equilibrio del sistema familiare. La funzione materna nasce sul soddisfacimento dei bisogni di dipendenza e di sicurezza del Bambino ed alimenta gli aspetti di accudimento e di accoglienza. La funzione paterna, oltre all’aspetto affettivo, inserisce nella relazione genitoriale l’aspetto normativo ovvero quello del rispetto di norme, regole, confini, limiti e rinunce fondamentali sia per favorire l’ingresso del figlio nel mondo sociale, che per promuovere il processo di individuazione ed emancipazione del bambino dalla relazione simbiotica primigenia con la madre, processo essenziale per l’ingresso nel mondo relazionale esterno.

Il padre rappresenta inoltre un punto di riferimento capace di sottolineare e di far vedere al bambino quali siano le sue risorse e capacità su cui poter far leva per risolvere le difficoltà; riesce a far vedere al bambino come poter affrontare i punti deboli, le paure e il disagio fornendo strategie di risoluzione. In questo modo il padre infonde nel figlio la capacità di credere in se stesso, di avere fiducia nelle proprie possibilità e di costruire un ottimale senso di autoefficacia che lo accompagnerà in maniera positiva nel prosieguo della propria vita e nel fronteggiare le sfide della vita quotidiana.

Diceva Freud: “Non conosco un bisogno infantile tanto impellente e grande quanto quello di essere protetti da un padre”. È fondamentale riconoscere quanto i padri di oggi siano particolarmente preziosi poiché hanno appreso una capacità fondamentale, utilissima nella relazione col figlio, ovvero la capacità di sintonizzarsi emotivamente con lui unendo rigore e dolcezza, sensibilità e fermezza, e di fermarsi ad ascoltare. Ed è altrettanto fondamentale nella società contemporanea sottolineare e valorizzare costantemente la centralità della funzione paterna al pari di quella materna, che, lavorando in sinergia e complementarità, consente di garantire la crescita sana, eticamente valida e socialmente congrua non solo del bambino, ma del futuro cittadino.  


*Psicologa Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia della Salute