HomeNotizieCRONACAGiù dalla finestra per inscenare un suicidio: nei guai 4 giovani migranti

Giù dalla finestra per inscenare un suicidio: nei guai 4 giovani migranti

I carabinieri di Bojano hanno fatto luce sull’episodio accaduto il 20 novembre dello scorso anno. Tutti sono accusati di procurato allarme


BOJANO. Hanno inscenato un suicidio: per questo sono finiti nei guai quattro migranti minorenni, ospiti di una struttura di accoglienza. Tutti sono stati denunciati dai carabinieri della Stazione di Bojano.

I fatti risalgono al 20 novembre dello scorso anno. Un giovane ospite della struttura cadde dalla finestra del primo piano, da un’altezza di circa 5 metri. Venne trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, dove arrivò in gravi condizioni ma non in pericolo di vita.

L’intervento dei militari permise di appurare che un secondo giovane aveva tentato di gettarsi dalla finestra, utilizzando una tenda legata ad un termosifone, verosimilmente per tentare il suicidio, propositi dai quali desisteva per il pronto intervento di un altro ospite che riuscì a trattenerlo e a chiedere aiuto.

Dalle prime dichiarazioni raccolte sul posto e dalla ricostruzione delle dinamiche, qualcosa non quadrava, tant’è che si diede avvio ad una fitta serie di riscontri, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso.

All’esito dell’attività investigativa, si è riuscito a far luce sull’accaduto. È stato così accertato che 4 giovanissimi, avevano inscenato il tentativo di suicidio di due di loro, uno lanciatosi dalla finestra e l’altro trattenuto in tempo. Tra i quattro emerge la figura di colui a cui era stato il ruolo di chiedere aiuto agli operatori della struttura. Infine i Carabinieri hanno individuato anche il ruolo del quarto giovane, che altro non doveva fare che fingere di trattenere il suo amico dal tentativo di defenestrarsi e trarlo in salvo.

La Procura per i Minorenni, condividendo le risultanze investigative, ha emesso un avviso di conclusione indagini, contestando a tutti e quattro il concorso nel reato di Procurato allarme presso l’Autorità (Art. 658 c.p.), per aver – con la loro condotta – attivato i Carabinieri che subito intervennero, il servizio di emergenza sanitaria e la Procura medesima.

I ragazzi, che oggi risultano essersi trasferiti in altre strutture e godono di buona salute, avevano inscenato l’insano gesto, forse per indurre gli operatori a farli accedere alla fase successiva del programma dove sarebbe stata prevista anche una retribuzione. 

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