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Orto botanico ad alta quota, a Capracotta è festa: 55 anni fa nasceva il Giardino della Flora appenninica

Un cartellone di eventi per il ‘compleanno’ grazie alla sinergia tra Regione, Comune, Unimol e il Consorzio che lo gestisce. Musica, fotografia, incontri scientifici per un ‘gioiello’ che nel 2018 ha registrato 12mila visitatori


CAMPOBASSO. Cinquantacinque anni fa, a Capracotta, il naturalista Valerio Giacomini aprì la porta, e non solo metaforica, su un mondo fatto di biodiversità, che parlava già allora di tutela ambientale e di conservazione, di attenzione e di divulgazione. Il Giardino della Flora Appenninica, a 1.550 metri sul livello del mare, un orto botanico che ha conosciuto un periodo di ‘letargo’ ma, soprattutto, quello della rinascita e dello sviluppo. Undici ettari di estensione, uno dei più alti in Italia dove sono conservate le specie vegetali della flora autoctona dell’Appennino centro meridionale.

Un luogo speciale che si appresta a tagliare il nastro dei 55 anni con una iniziativa supportata dalla Regione Molise nell’ambito del cartellone ‘Turismo è Cultura’ e che ha ricevuto i fondi necessari proprio grazie al bando relativo alla programmazione 2019 (il prossimo sarà emanato a dicembre). Un evento di carattere scientifico, con ricercatori e studiosi provenienti da ogni angolo d’Italia; poi, la prima edizione di un laboratorio di fotografia applicata al paesaggio del Molise che avverrà con un vero e proprio ‘cambio di residenza’ di alcuni dei più promettenti esperti dell’obiettivo che vivranno nella foresteria del Giardino, a Capracotta, per cogliere gli aspetti quotidiani di chi vive in montagna, scatti che poi saranno ospitati nella galleria Marotta del Museo Aratro, all’interno del circuito museale dell’Unimol. E infine quattro concerti, di quelli destinati a lasciare una traccia, tutti ad alta quota negli spazi del giardino.

Un evento fuori dai grandi numeri delle stagioni estive ma è anche questo un punto di forza sottolineato dall’assessore Cotugno che ha espressamente parlato di destagionalizzazione, utile a consentire flussi di visitatori anche in periodi spesso meno affollati. La soddisfazione di un traguardo è ben visibile fra chi ci ha creduto, ha investito tempo e risorse, come il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, che ricorda come, negli anni 90, quando quel giardino era chiuso, assieme ad un gruppo di neofiti della politica si diede quell’obiettivo. Riaprirlo, portarci visitatori.

di iorio e andreassi

E così è stato. Nel 2018 hanno passeggiato in quel paradiso ad alta quota 12mila persone, numeri destinati a crescere per l’anno ancora in corso. La voglia di fare bene e sempre meglio si rintraccia nelle parole di Carmen Giancola, curatrice del Giardino, presente all’incontro con la stampa assieme al presidente del Consorzio che gestisce l’orto botanico, Maurizio De Renzis. Un appuntamento irrinunciabile, quello dei 55 anni, che potrebbe diventare un evento annuale, un modo per mostrare il bello che c’è nell’Altissimo Molise. L’Unimol, attraverso il suo Polo Museale, partecipa a questa festa con il centro di arte contemporanea del Dipartimento di Scienze Umanistiche Sociali e della Formazione ‘Aratro’ diretto dal professor Canova. Presenti all’incontro di questa mattina il curatore della mostra che verrà allestita, Piernicola Maria Di Iorio e la responsabile Rossella Andreassi.

Fare rete, continuare a lavorare in sinergia, prendendo e offrendo idee, ragionando insieme delle peculiarità e dei punti di forza il senso di un appello lanciato dagli stakeholders alla Regione Molise che, lavorando sul doppio binario turismo e cultura, ha sicuramente individuato una strategia innovativa per rilanciare una terra che ha bisogno solo di farsi conoscere perché, per il resto, ha davvero già tutto.

 

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