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Il dialetto di Santa Croce rivive in un Dizionario

Opera importante, aggiornata al 2021, del Professore universitario Michele Castelli, ricercatore e linguista santacrocese emigrato in Venezuela. Diritti d’autore ceduti al Comune. Il sindaco Florio: “Sapiente opera di recupero, la comunità ringrazia”.


di Maurizio Cavaliere

Modi di dire, espressioni, proverbi, oggetti e indovinelli: in sostanza le peculiarità lessicali patrimonio di una comunità, riportate in dialetto santacrocese. C’è amore profondo, passione per la linguistica e un legame forte per le origini alla base del Dizionario Essenziale Italiano Santacrocese, opera di Michele Castelli, i cui diritti, come orgogliosamente annunciato pochi giorni fa dal sindaco Alberto Florio, sono stati ceduti al Comune di Santa Croce di Magliano.

Castelli è un molisano nel mondo, uno degli illustri corregionali che offrono tempo e contenuti alla causa molisana di matrice culturale.

Professore santacrocese emigrato in Venezuela dove, dopo la laurea in Lingue moderne conseguita a Bari, ha raggiunto definitivamente i genitori residenti a Caracas dal 1950, Castelli ha approfondito la diaspora molisana contribuendo al dibattito con una serie di ricerche, documenti e preziose pubblicazioni.

Santa Croce ha pagato un forte dazio, come tutto il Molise, all’emigrazione subito dopo la seconda guerra mondiale. Il Venezuela è stata una frequente destinazione di sogni e di speranze. Storie di migranti, poesie di gesta quasi eroiche che Castelli ha raccontato nei tanti scritti che lascia in eredità alle comunità stanziate da una parte e dall’altra dell’Atlantico.

Il Dizionario Essenziale Italiano Santacrocese è un’opera accurata che potrebbe essere di grande presa sul Molise di oggi, pronto a intercettare i valori del suo importante passato per riproporli in chiave moderna, contribuendo magari a evitare la nuova potente e pericolosa migrazione in atto di giovani e brillanti menti.

Un’opera nata tanti anni fa, attraverso lo studio e la passione di Castelli, e aggiornata al 2021.

“L’idea di compilare un Dizionario Essenziale Italiano Santacrocese – spiega Castelli – sorge nello stesso momento in cui inizia la raccolta del Lessico (già realizzata dall’autore) perché sin da quegli ormai lontani anni Ottanta del secolo scorso, quando comincia a maturare l’interesse per il dialetto santacrocese – già da allora in una fase di accelerata estinzione – eravamo convinti della necessità, per il futuro fruitore, di partire dalla sua lingua d’uso per la ricerca delle voci dialettali di interesse. Ma fin qui, solo con questo proposito. Per l’approfondimento sarebbe stato in ogni caso indispensabile ricorrere al volume che parte invece dal dialetto perché è lì che abbiamo imprigionato la storia e la civiltà dei nostri avi attraverso gli innumerevoli e coloriti modi di dire, espressioni, proverbi, indovinelli e quant’altro. Per questo, dunque, il titolo di Dizionario Essenziale”. michele castelli

Castelli (foto qui in alto) è un intellettuale concreto: Professore di linguistica generale e dialettologia (italiana e venezuelana), presso la Facultad de Humanidades y Educación della Universidad Central de Venezuela (Caracas) dal 1972. Si è poi specializzato in fonetica e fonologia presso i laboratori di fonetica sperimentale di Zagabria, ed è stato allo stesso tempo discepolo prediletto del linguista croato Petar Guberina che lo indirizzò allo studio del Metodo Verbo-Tonale per la riabilitazione dei sordomuti. Tra passato e presente, ha avuto il tempo di pensare al futuro.

I riferimenti all’opera in riferimento, che sarà a disposizione delle nuove generazioni, sono stati assorbiti sia attraverso la parlata quotidiana “perché il dialetto santacrocese ci appartiene come lingua madre – spiega – sia attingendo dal poeta massimo Raffaele Capriglione e dal resto della letteratura scritta che per fortuna a Santa Croce di Magliano non è rara come altrove”.

Abbondano le voci relative ai mestieri e ai loro arnesi di lavoro, come pure quelle che descrivono la vita contadina e la coltivazione del campo, attività primordiali che hanno caratterizzato nei secoli l’economia del paese.

Di particolare curiosità alcuni termini usati dal pastore che governava il suo gregge per i tratturi della periferia “nella cui compagnia abbiamo trascorso lunghe e ripetute giornate”. Già, i pascoli e gli armenti: Santa Croce di Magliano rappresenta da decenni e secoli uno snodo della transumanza. E’ il varco verso le alture molisane, il bagno di folla della transumanza della famiglia Colantuono che, proprio a Santa Croce, bivacca la seconda notte del lungo viaggio dalla Puglia al Molise. Da pelle d’oca l’arrivo al tramonto in paese dopo l’attraversamento del torrente Tona, tra gli avvolgenti applausi di centinaia di santacrocesi.

“Non si poteva, allora, che trascrivere e descrivere i nomi pittoreschi del dialetto – riprende Castelli – che ci indicava il volenteroso informatore lasciando intenzionalmente per dopo, come in effetti successe in parte, la ricerca più meticolosa della nomenclatura italiana affidandoci alla collaborazione degli amici e conoscenti del posto, specialisti in agraria e in botanica, ma soprattutto attingendo da un erbario illustrato che per caso è caduto nelle nostre mani, per delucidare i legittimi dubbi che ci perseguivano.

“Per quanto riguarda la grammatica ci siamo limitati all’essenziale – prosegue – riportando appena la categoria del lemma italiano in esponente, che di solito coincide con il corrispondente in dialetto.

“Con questo nuovo volume poniamo punto finale alla raccolta lessicale del santacrocese coscienti di aver lasciato, sicuramente, un materiale prezioso nel dimenticatoio. Ma non si poteva fare di più a quasi diecimila chilometri di distanza. La speranza – conclude tra speranza e consapevolezza – è che partendo da questa fonte, e prima che scompaiano gli ultimi superstiti di questa nostra ricca civiltà alimentata dalla saggezza dei nonni, uno o più studiosi volenterosi del posto s’impegnino nel riscatto di quanto sia potuto sfuggire alla nostra penna”.

Santa Croce di Magliano si riprende dunque la sua storia e il gusto intenso di quei termini così efficaci e curiosi. Il sindaco Alberto Florio farà in modo che il Dizionario Essenziale Italiano Santacrocese sia valorizzato nella comunità e per la comunità, anche per quella molisana, ovviamente: “Quando la normalità sarà tornata – scrive Florio – saremo ben lieti di organizzare un evento pubblico per la presentazione di questo libro con la partecipazione dell’autore. Grazie di cuore Michele, ti aspettiamo”.

 

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