L’idea è quella della serrata generale, da lunedì 1 marzo e per le prossime due settimane, per le scuole di ogni ordine e grado, le ludoteche, i parchi pubblici, la villa comunale e i mercati. Si va verso una linea dura comune tra i vari sindaci della provincia, dopo la richiesta del governatore Toma di passare allo stato di massima allerta per la mancanza di posti letto negli ospedali che potrebbe essere confermata nelle prossime ore
ISERNIA. L’incubo è servito. Con il Molise a un passo dalla zona rossa su richiesta espressa del governatore Toma, i sindaci della provincia di Isernia si mobilitano e concordano una linea dura comune. I contagi in aumento, la variante inglese che affligge il basso Molise e, soprattutto, la saturazione dei reparti negli ospedali con ben 11 pazienti trasferiti in elicottero in altre regioni, non lasciano spazio a interpretazioni troppo differenti.
Ieri pomeriggio una riunione a distanza tra i primi cittadini, nata spontaneamente e organizzata dal presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci, ha dato come esito la necessità di emanare ordinanze sindacali di contenuto sostanzialmente analogo che porranno limiti alla didattica in presenza e agli spostamenti nell’ambito dei rispettivi territori comunali.
In particolare, il Comune di Isernia si prepara a chiudere praticamente tutto per due settimane. L’ordinanza, in arrivo nelle prossime ore in caso di necessità, disporrà la chiusura – da lunedì 1^ marzo e per le prossime due settimane – delle scuole di ogni ordine e grado (comprese quelle per l’infanzia), delle ludoteche, dei parchi pubblici (compresa la villa comunale) e dei mercati bisettimanali nel centro storico.
Come a marzo dell’anno scorso. Un anno dopo, un film già visto, che non piace veramente a nessuno. Maggiori dettagli in arrivo a breve. Anche perché dovrà essere il Governo a confermare la richiesta di zona rossa e, con l’Rt leggermente in calo, non è ancora detto.
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