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Il lupo cambia il pelo, morde e poi si siede: col Picerno è 1-1

Non pagano i cambi e la rivoluzione in attacco. Primo pareggio a Selvapiana contro la squadra lucana brava a reagire allo svantaggio iniziale. Rossoblù meno brillanti ma non è un punto da buttare.   


di Maurizio Cavaliere

squad lupo

 

 

 

 

 

 

 

Il Campobasso cambia pelle e pareggia in casa contro un squadra sulla carta di pari rango: il Picerno del sempreverde Reginaldo. A Selvapiana, davanti a una cornice di pubblico discreta ma molto lontana dal record di presenze e d’incasso di appena sette giorni fa, va in scena una partita poco spettacolare in cui i rossoblù faticano a costruire palle gol, fatta eccezione per un bel destro di Rossetti, su sponda di Vitali, entrambi entrati nell’ultimo quarto di gara.

Eppure si era messa bene per il Campobasso. Da una palla a giro di Liguori, viene fuori una traiettoria maligna sulla quale si avventano Ferrani e Parigi che coprono di fatto la visuale al portiere ospite il quale fa solo in tempo ad accorgersi che la palla si sta infilando irrimediabilmente in rete, sul secondo palo.

Parigi, dicevamo, uno dei giocatori che Cudini schiera un po’ a sorpresa, optando per un po’ di cambi che offrono un’occasione vera anche al trequartista Emmausso e, in mezzo, a Nacci (per Bontà). Davanti c’è pure Liguori per un tridente totalmente inedito.

Non una rivoluzione tattica, ma non è il solito Campobasso spumeggiante in fase offensiva. La squadra rischia poco dietro ma, una volta in vantaggio, non traccia le geometrie cui ci ha abituati e il centrocampo va spesso in affanno. Il Picerno, che nel primo tempo aveva impensierito in una sola occasione Raccichini, bravo a respingere di piede, resta saldamente in partita e accelera. Prima è ancora bravo Raccichini su Guerra, poi è Gerardi, su azione di calcio d’angolo a sorprendere sottomisura la mal posizionata difesa rossoblù.

Sull’1-1 i lucani provano a fare la partita e sfiorano il 2-1 in contropiede. I lupi si rivedono solo quando entra in campo Pablo Vitali che, sulla fascia di competenza, la destra, fa come al solito il diavolo a quattro. Rossetti prova pure lui a scuotere la squadra dal torpore, ci mette impegno e tecnica, ma il suo destro in corsa nel finale vede bravo il portiere ospite Viscovo. In pieno recupero Cudini tenta l’ultima carta: Di Francesco, uno che in mischia ci sa fare. Esce Emmausso che, nonostante un buon avvio, non è riuscito a incidere. Qualche applauso e molti fischi per lui. E’ il destino di chi ha il talento, e dunque pure gli occhi di tutti puntati addosso, ma non riesce ancora a metterlo al servizio della squadra.

Finisce in pareggio, dunque, ed è la prima volta quest’anno a Selvapiana dove il Campobasso ha perso tre volte e vinto solo contro la Paganese. La spinta del pubblico non basta ancora. Serve qualcosa in più. Ma siamo a metà classifica, in piena bagarre e quello di oggi non è un punto da buttare, anzi. Domenica prossima si torna in Sicilia, a Messina. Ci sarà da vendicare il ko di Palermo.

 

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