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La Polizia nascosta in casa dell’anziana che volevano truffare: due arresti a Campobasso

Sono entrambi napoletani, tra loro la vedova di un camorrista morto nella ‘guerra’ tra clan rivali a Scampia. Determinante la telefonata al 113 di una 75enne, che aveva ricevuto la telefonata di un finto nipote che le chiedeva di pagare 2.400 euro al corriere, per l’acquisto di un’enciclopedia. Stessa tecnica con cui è stata raggirata una pensionata di 82 anni, convinta a prelevare e consegnare 1.100 euro


CAMPOBASSO. Anziani raggirati, nell’ambito dell’operazione ‘Corriere’ sono stati arrestati in flagrante e portati in carcere i due napoletani, un uomo e un donna, che nella giornata di ieri hanno messo a segno una truffa e una tentata truffa a Campobasso, a contrada Macchie e via Trombetta.

Uno di loro è stato anche riconosciuto da una pensionata di Cercepiccola, che solo pochi giorni fa era stata indotta a consegnare ai malviventi che si erano recati a casa sua, oltre al denaro, la collana d’oro che indossava e la fede nuziale del marito, da utilizzare per le cure del nipote, coinvolto in un incidente stradale.

A consentire alla Squadra Mobile della Polizia di arrestare i due truffatori la segnalazione fatta al 113 da una 75enne di contrada Macchie, che si è insospettita dopo aver ricevuto la telefonata di un finto nipote, che aveva ordinato un pacco, libri ed enciclopedie, e che le chiedeva di anticiparle i soldi, 2.400 euro, da pagare al corriere che stava per effettuare la spedizione. Quando l’uomo si è presentato in casa per consegnare la merce e ritirare la somma, si è trovato davanti i poliziotti, che lo hanno arrestato e poi sono riusciti a fermare anche il palo, la complice che lo aspettava in macchina.

E’ andata peggio a una 82enne che, sempre a Campobasso, in via Trombetta, dopo aver ricevuto la telefonata di un fantomatico nipote è uscita per andare a ritirare i soldi alle Poste, 1.100 euro, da consegnare al corriere. In questo caso una donna, da lei riconosciuta come quella arrestata nella giornata di ieri. I 1.100 euro in banconote da 50 euro ancora nella borsa. Nel pacco che avevano consegnato, si è poi accertato, solo una tastiera per pc del valore di pochi euro.

Come ha chiarito in conferenza stampa il dirigente della Mobile Raffaele Iasi, a finire in carcere a Benevento, su richiesta del Pm Nicola D’Angelo, è stata Immacolata Petrozzi, 42 anni vedova di un noto camorrista, Fulvio Montanino, ucciso nella guerra tra clan rivali a Scampia, una decina di pagine di precedenti. Si trova invece nel penitenziario di Campobasso Gennaro Fedele, 45 anni, pregiudicato anche lui. 

Determinante si è rivelata la collaborazione con le forze dell’ordine di una delle potenziali vittime del raggiro. Che dopo essere riuscita a contattare il nipote, che ha smentito di aver fatto un ordine, ha chiamato la Polizia, consentendo l’arresto della coppia di malviventi.

Amaro l’episodio avvenuto il 17 ottobre a Cercepiccola. Quello della donna di 73 anni convinta a consegnare tutto il denaro che aveva in casa, poche centinaia di euro, ma anche l’oro di famiglia, compresa la fede del marito, alle persone che prima l’avevano chiamata a telefono per raccontarle dell’incidente del nipote e poi si erano presentate a casa sua. “La donna è caduta in confusione tanto che ha consegnato loro tutto quello che aveva – ha raccontato Iasi – si è tolta anche la catenina dal collo. Poi, quando ha capito di essere stata truffata, è stata colpita da un tale stato di prostrazione che non è riuscita a parlare di quello che era accaduto per giorni, neanche col marito. Quando si è convinta a denunciare ha però riconosciuto l’uomo che abbiamo arrestato”.

Qualcun altro potrebbe però aver visto i due in azione, visto che, ha aggiunto il dirigente della Mobile, i tentativi di truffa avvenuti nell’ultimo periodo in Molise, a Campobasso, Vinchiaturo e Bojano, sono stati numerosi. L’invito della Polizia è a segnalarlo.

“E’ necessario sensibilizzare le potenziali vittime – ha voluto rimarcare in proposito il questore di Campobasso Mario Caggegi – determinante è l’intervento di chi opera con gli anziani, oltre che di parenti, amici, vicini di casa. Riscontro purtroppo che in Molise il numero di vittime di truffe è superiore a quello di altri territori meno sicuri, dove si sta più in campana. In una regione tranquilla c’è magari più fiducia negli altri e questo rappresenta terreno fertile per i truffatori. Il consiglio è sempre quello di non far entrare nessuno in casa e di non consegnare denaro a nessuno”.

Le indagini vanno avanti, per rintracciare gli eventuali complici dei due napoletani e per capire se sono loro gli autori degli altri episodi segnalati negli ultimi mesi a Campobasso e in altri comuni del Molise.

C.S.

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