Il movimento suggerisce interventi di politiche attive, formazione e innovazione con interventi ad hoc per il territorio di riferimento
CAMPOBASSO/ISERNIA. Il movimento Creare Futuro ‘insiste’ sul tema del lavoro quale volano di sviluppo per il Molise e propone il varo di una legge quadro regionale in materia che affronti anche il tema della formazione e sostenga la programmazione 2014/2020. “Una legge regionale – si legge in una nota – che punti a innovare gli interventi regionali per l’apprendimento, le politiche attive, i servizi per l’impiego e la creazione di impresa. La Legge deve prevedere la centralità dei servizi pubblici e l’incremento dei soggetti della rete che erogano i servizi e introdurre sistemi premiali in base ai risultati occupazionali raggiunti. Fondamentale il ruolo dei servizi per l’impiego, perno dell’erogazione delle politiche attive per “accompagnare” giovani inoccupati e disoccupati ad uno sbocco lavorativo o di impresa. Con questa legge il Molise assume la sfida di attivare occupazione con un cambio di passo rispetto a quanto è stato fatto finora e con interventi frammentati, creando un vero sistema integrato per il mercato del lavoro che dovrà ‘orientare’ verso l’utilizzo e la valorizzazione delle risorse dei territori per garantire lavoro stabile nel medio-lungo periodo. Una nuova strategia per lo sviluppo regionale – ancora il Movimento Creare Futuro – Un nuovo approccio in grado di innescare processi di valorizzazione delle risorse locali, di stimolare i soggetti privati a produrre beni e servizi al fine di attivare e massimizzare le risorse di cui disponiamo, innescando processi di sviluppo endogeni. Dando centralità al territorio nelle politiche del lavoro, si sostiene direttamente il suo capitale sociale e la sua capacità organizzativa. Con questo approccio – conclude la nota – la strategia di sviluppo andrà strutturata in ambito zonale, con le sue identità e specificità, perché solo il territorio è in grado di attrarre investimenti produttivi, di finanziare e potenziare le proprie filiere e di sostenere lo sviluppo economico e, di conseguenza, il lavoro”. La proposta è lanciata.