HomeEDITORIALIGagliardi fuori, invisibili dentro. L’opposizione grillina a Frattura non esiste

Gagliardi fuori, invisibili dentro. L’opposizione grillina a Frattura non esiste

CAMPOBASSO. Va bene, questa storiaccia dei mancati tagli ai costi della politica ha fatto giustamente incazzare i molisani. E i due grillini di Palazzo Moffa hanno saputo cavalcare il loro (forse unico) cavallo di battaglia e prendersi tutti i meriti di una battaglia (persa). Sebbene abbiano presentato lenzuolate di emandamenti alla proposta di legge Niro-Frattura sui costi della politica – tutt’altro che ridotti – i due consiglieri regionali Federico e Manzo, in Aula, si sono astenuti durante la votazione finale, anziché votare contro. Che razza di atteggiamento è quello di non prendere posizione, di non alzare le barricate, di non opporsi ferocemente e duramente durante i lavori e le votazioni e di optare per un’astensione ‘insulsa’ e per nulla coraggiosa? Merito della stampa e delle televisioni, invece, che – dinanzi alla desolante assenza e ignavia delle minoranze – hanno coraggiosamente denunciato e smascherato le balle sui costi della politica. Va bene, i grillini sono giovani, sono “nuovi”, in tempi di scarso ricambio generazionale del potere è facile fare colpo nei cuori degli elettori. Va bene, i grillini molisani non sono aggressivi e scurrili come il loro gran capo, non ti mandano ‘affanculo’ davanti a tutti e probabilmente nemmeno in privato, sono persino educati e simpatici.

Va bene, ma adesso basta, vi prego, torniamo sulla Terra. La politica è fatta di onde emotive che allontanano pericolosamente dalla realtà. I grillini nostrani hanno un solo grande merito: si sono trovati al momento giusto e al posto giusto. In politica non è poco. Ma con serenità bisogna scavare nei fatti, lasciare sullo sfondo le grida anticasta e analizzare con obiettività la situazione: anche l’opposizione grillina non esiste. Oltre gli attacchi mediatici, oltre la manifestazione organizzata davanti a Palazzo Moffa nel mese di agosto (Simone Cretella è stato l’unico a distinguersi per incisività), i due consiglieri regionali pentastellati hanno prodotto ben poco. Quasi “invisibili” durante le sedute del Consiglio, mai politicamente incisivi. Un’opposizione funziona quando è in grado di mettere con le spalle al muro la maggioranza, di incalzarla, di sbatterla senza pietà davanti alle sue responsabilità. Eppure di occasioni ghiotte ne hanno avute a decine. Da marzo ad oggi, questo non è mai avvenuto. Il Presidente Frattura ha dovuto più volte prendersi la briga di dare spiegazioni al pidiellino Cavaliere (gli altri dormono sonni profondi) e addirittura a componenti della sua maggioranza (Scarabeo e Totaro), ma Federico e Manzo davvero gli hanno fatto dormire sonni tranquilli e beati. Mai una domanda scomoda, mai una spregiudicatezza, mai un intervento politico degno di nota. Gagliardi e tosti davanti al Palazzo, miti e “anonimi” dentro. Magrissimo bottino per chi doveva cambiare il mondo e spaccare il sistema. Ma in fondo ci sta: i due grillini molisani devono accendere ogni giorno una candela a San Niro da Baranello e a San Frattura da Campobasso – o direttamente al Salvatore -. Senza i loro pasticci sui mancati tagli agli stipendi e sul fatidico articolo 7, oggi sarebbero in completa crisi d’identità. Invisibili anche sui giornali e non solo in Consiglio regionale. Non è mai troppo tardi per riscoprirsi opposizione.

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