CAMPOBASSO. “Un quotidiano locale pochi giorni fa titolava:«Boccata d’ossigeno a Molise Dati: arrivano 750mila euro». Al solo leggere l’annuncio, un brivido freddo mi ha percorso la schiena. Mi sono chiesto: se 750mila euro, pari a 1.500 milioni di vecchie lire, sono solo «una boccata d’ossigeno», quanto occorrerà per far respirare a pieni polmoni la Molise Dati? Può la Regione, come sembrerebbe sollecitare l’estensore dell’articolo, continuare a dare «ossigeno», finanziando «cash», con milioni di euro la società informatica, senza una preventiva attenta valutazione della sostenibilità economica della gestione? Che senso ha costituire società «in house providing» quando la strutturale lievitazione dei costi costringe di continuo la proprietà (leggi la Regione) ad intervenire con un cospicuo impiego di risorse economiche? Difendere l’esistente non rappresenta mai un’innovativa scelta strategica, soprattutto per una classe politica che vuole invece dare segnali di discontinuità con il passato, alimentare speranze di radicale cambiamento. Certo si tratta di assumere decisioni coraggiose e impegnative, dovendo, da un lato, salvaguardare in via assolutamente prioritaria i posti di lavoro, anche per non disperdere preziose professionalità e dall’altro, liberarsi di costose sovrastrutture, vincendo le prevedibili resistenze di coloro che da tempo godono di remunerative rendite di posizione. I politici devono necessariamente diventare i protagonisti del rinnovamento, abbandonando logore logiche di sottogoverno, se vogliono, per restare in metafora, far respirare alla gente aria nuova e pulita”.
Gaetano Gargiulo
