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Ittierre, scatta la mobilità volontaria per 542 dipendenti

ISERNIA. Mobilità volontaria a partire da domani e da completare entro il prossimo 25 novembre. Questa la decisione scaturita dall’assemblea dei lavoratori Ittierre svoltasi oggi pomeriggio, valida per 523 dipendenti del polo tessile di Pettoranello del Molise e 19 dell’outlet di Montaquila a seguito del licenziamento collettivo per riduzione del personale. Come da previsioni, le maestranze, anche in costanza di cassa integrazione straordinaria, hanno scelto un percorso veloce, da attivare entro la fine del 2014: se fossero andati oltre, in base alla legge Fornero, dal 2015 si sarebbero visti ridurre la mobilità di un anno. In seguito all’assemblea, le Rsu e i sindacati hanno poi incontrato la liquidatrice giudiziale Nella Caruso e il commissario liquidatore Sergio Ferreri per formalizzare l’accordo. I dipendenti, da domani, potranno recarsi personalmente – non saranno accettate deleghe – presso la guardiola n. 2 dell’azienda, dalle 9 alle 12.30 o dalle 14.30 alle 16.30, muniti di una duplice copia della dichiarazione di non opposizione al licenziamento e fotocopia di un documento di identità.

Stamani, inoltre, i vertici della Ittierre (Antonio Bianchi e Lucio Di Gaetano) si sono recati dal giudice del tribunale di Isernia, Emiliano Vassallo, per discutere degli sviluppi della procedura concordataria in continuità dopo l’arresto di Antonio Rosati, patron della Oti (Officine Tessili Italiane), che ha rilevato Ittierre. L’imprenditore è accusato dalla procura di Milano di aver posto in essere una maxi frode fiscale da 250 milioni di euro insieme ad altre sette persone. Tuttavia, secondo quanto appreso a margine dell’incontro in tribunale, i conti correnti della Holding del Conte, di proprietà di Rosati, sarebbero stati dissequestrati poiché l’imprenditore è indagato per una serie di operazioni che riguardano un’altra società, il consorzio Expo Job. Clima parzialmente più sereno dunque, almeno per ora, intorno alla Oti: lo stesso Bianchi, all’uscita dal palazzo di giustizia, avrebbe dichiarato che si intende “andare avanti con il progetto di rilancio”. Nulla di fatto, invece, per la nomina del successore di Rosati al vertice del Consiglio d’amministrazione. Il vicepresidente Tommaso Bianchi, figlio minore di Antonio, non ha ricevuto l’ok dall’assemblea dei soci – aggiornata a data da destinarsi – probabilmente per la sua giovane età. Per ora, la sua sarebbe solo una nomina ad interim.

 

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