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Università, colpo di scena: via da Isernia il 31 gennaio

ISERNIA. Dal Comune di Isernia avevano cantato vittoria troppo presto. L’Università del Molise lascerà la sede di via Mazzini, nel centro storico del capoluogo pentro, a partire dal 31 gennaio 2015U. Lo ha deliberato il Senato Accademico stamani, dopo aver ascoltato una relazione del rettore Giammaria Palmieri. Non è bastata, dunque, la lettera inviata dal sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, pervenuta nella tarda mattinata di oggi via Pec, a Senato Accademico già bell’e cominciato. Ma stavolta la competizione con l’ateneo romano de ‘La Sapienza’, verso il quale Palmieri aveva ravvisato preoccupanti segnali di disponibilità da parte del Comune di Isernia, a discapito dell’unico ateneo presente sul territorio molisano, non c’entrerebbe nulla. La verità sarebbe, invece, che il famoso preaccordo tra Palazzo San Francesco e Diocesi di Isernia-Venafro, proprietaria dei locali di via Mazzini che un tempo ospitavano il seminario vescovile, non sarebbe mai stato portato a compimento dal maggio scorso. Si tratta dell’accordo di programma articolato sotto forma di una sorta di donazione in denaro (da parte del Municipio alla Curia) per scopi sociali e culturali in cambio della concessione della sede in comodato d’uso gratuito, che da mesi sarebbe rimasto pura teoria. Troppo poco, per l’indispettito rettore dell’Unimol e per gli organi accademici, che hanno così messo nero su bianco l’insostenibilità finanziaria della permanenza a Isernia (per la quale l’Università spenderebbe 150mila euro l’anno tra allacci, utenze, pulizie, ecc.), visti anche i problemi logistici e organizzativi sussistenti in via Mazzini. Un esempio: il trasferimento della segreteria amministrativa da Isernia a Pesche, avvenuto pochi giorni fa ma deliberato già in precedenza, come chiarito dall’ufficio stampa dell’Unimol. Un trasloco praticamente obbligato, visto che la segreteria risultava piuttosto sacrificata, nei locali di via Mazzini.

Nonostante ciò, Palmieri una porta mezza aperta, per non dimostrare preclusioni di sorta, ha voluto lasciarla. Senza indicare alcuna data di scadenza, si è detto pronto a ridiscutere con le istituzioni pubbliche di una seria programmazione universitaria nel centro storico di Isernia. In tal caso, nulla vieterebbe che la facoltà di Scienze Politiche possa restare dov’è e che anzi l’università di Isernia possa essere potenziata realizzando un polo d’eccellenza, magari dedicato alle nuove tecnologie, visti i segnali incoraggianti riscontrati dalla facoltà di Informatica. “L’Ateneo – si legge in una nota dell’Unimol – esprime la propria disponibilità a prendere in considerazione l’ipotesi di tornare a fruire della sede di via Mazzini ove, con il contributo sostanziale degli enti locali, si creassero le condizioni per la creazione di un polo formativo e di ricerca su nuove basi in settori particolarmente innovativi”. 

In altre parole, non è ancora detta la parola fine, sull’Unimol a Isernia: anzi, il sindaco Brasiello si è detto convinto che una soluzione, entro il 31 gennaio prossimo, sarà trovata di sicuro. “Mi attiverò subito – ha assicurato – e comunque nei prossimi giorni, per ottenere una serie di intensi e costruttivi confronti col rettore Palmieri. Com’è noto, fin dal momento del suo insediamento, l’amministrazione comunale ha costantemente operato per giungere ad un positivo esito della questione, fornendo argomenti reali per favorire, su affidabili e sicure basi, la creazione di un polo d’eccellenza in ambito formativo e di ricerca universitaria. Pertanto, sono fiducioso – ha concluso il sindaco – nel rapido raggiungimento d’una virtuosa e proficua intesa col rettore e col Senato Accademico, intesa che conduca all’effettiva soluzione della vicenda, correggendo eventuali divergenze e bandendo le possibili incomprensioni, col conforto di tangibili risorse e immodificabili elementi di accordo”. Ma bisogna far presto: l’Università non ha fondi e pretende garanzie che finora non sono arrivate come si aspettava.

 

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