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Crisi a Isernia, Molise Democratico: Fanelli, segretario fantasma del Pd

ISERNIA. ‘Molise democratico’, associazione nata dalla volontà di alcuni esponenti del Pd della provincia d’Isernia che sconfessano ormai apertamente la linea politica portata avanti dal segretario regionale del Pd, Micaela Fanelli, considerata “totalmente appiattita” sulle politiche del governatore Paolo Frattura, commenta la caduta anticipata dell’amministrazione isernina di Luigi Brasiello. 

“La crisi politica di Isernia – si legge in una nota a firma del presidente Stefano Buono – che ha determinato la caduta dell’amministrazione Brasiello, ha mandato in scena un teatrino spiacevole, nel quale i protagonisti si sono impegnati a scaricare l’uno sull’altro qualsivoglia responsabilità senza essere capaci di fare un’analisi politica oggettiva. Il vero nodo è l’assenza totale di una classe dirigente capace di amministrare, a tutti i livelli, portando a termine il mandato e producendo effetti positivi sulla qualità della vita dei cittadini. Bisogna cominciare a ragionare sulla lancetta delle ore e non sempre su quella dei secondi, se vogliamo che la situazione cambi radicalmente.

Questo è ciò che chiedono i territori e i cittadini, oramai abbandonati a loro stessi . A questo dovrebbe servire il ruolo di un partito che sia degno di essere chiamato tale. Certamente non va in tal senso l’azione (?) di Micaela Fanelli, segretario fantasma del PD Molise, che dimostra puntualmente , non solo di non saper dare una prospettiva politica , ma di non avere il benché minimo controllo del suo partito. Ma ragioniamo sulla lancetta dei secondi. Il giorno dopo il disastro di Isernia, il segretario Dem commenta sostenendo che la segreteria regionale ha lavorato molto affinchè si trovasse una soluzione: peccato che parte dei dissidenti fossero del Pd e alcuni proprio fanelliani! Dovrebbe dimettersi o dovrebbe, quantomeno, chiedere chiarimenti ai dissidenti. Ma, invece, ha preferito attribuire esclusivamente a dinamiche locali la caduta del governo comunale.

Oramai si è compreso quale sia la vera linea politica di Micaela Fanelli: ottenere a tutti i costi un seggio in Parlamento, un assessorato regionale, un paracadute personale (Nucleo di valutazione investimenti Regione Molise a 400mila euro in cinque anni). A costo di non avere più il controllo della maggioranza del partito che in Molise sta naufragando, a costo di non preoccuparsi dei problemi dei molisani, dei precari, dei disoccupati, delle imprese che quotidianamente chiudono, a costo di non prendere mai una vera posizione pur di non scontentare qualcuno in assemblea. Insomma un grande segretario riformista.

E’ evidente come non sia oramai un interlocutore politico. Se vogliamo dare vera discontinuità, abbiamo oggi la necessità di prendere atto che le politiche regionali sono fallimentari perché prive di alcun respiro progettuale, non solo perché declinate da personaggi non all’altezza. Per questo il mero appuntamento con il rimpasto di giunta regionale non ha senso e nessuna possibilità di invertire la rotta.  Solamente se vi fosse la capacità di operare un atto formalmente coraggioso di azzeramento della giunta e superamento della crisi sulla base di un nuovo programma condiviso su pochi grandi temi che oggi affliggono la regione (sanità, lavoro, deindustrializzazione, sviluppo ambiente, moralizzazione della politica), affidato a uomini e donne credibili, si potrebbe sperare di non gettare l’ultima parte di legislatura. Questa è l’unica e seria partita giocabile. Vedremo – conclude Buono – se Micaela Fanelli e il presidente Frattura saranno all’altezza della sfida oppure, come sempre, giocheranno una partita al massacro per il PD e per l’intera regione Molise cercando di salvaguardare soltanto i propri interessi”.

Stefano Buono
Molise Democratico

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