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De Girolamo: Forza Italia senza padroni, avanti per l’unità. Stoccate a Iorio e Patriciello

di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Vede il bicchiere mezzo pieno, Nunzia De Girolamo. L’ex ministro, commissario di Forza Italia in Molise, commenta l’esito delle elezioni comunali di Isernia, dove il suo candidato, Gabriele Melogli, ha perso al ballottaggio contro il candidato di Michele Iorio, Giacomo d’Apollonio. L’onorevole guarda al risultato in termini percentuali, che è stato uno dei migliori in Italia (l’8 per cento). Auspica, ancora una volta, una riunione del centrodestra sotto un unico tetto, senza dover far ricorso a fuoriusciti del centrosinistra per vincere nei vari appuntamenti elettorali. E non lesina qualche punzecchiatura a Iorio e ad Aldo Patriciello, da anni protagonisti indiscussi nel centrodestra molisano, seppure oggi – in teoria – su sponde diverse.

Onorevole De Girolamo, qual è il suo commento per il risultato elettorale di Isernia, in particolare per Forza Italia?

abbraccio melogli-de girolamo“Per quanto riguarda il risultato di lista sono soddisfatta. E’ un bel risultato, perché si tratta di un partito rinnovato, che ha comunque portato Melogli al ballottaggio. Si tratta del risultato più alto della coalizione su Isernia, abbiamo comunque due eletti. E, rispetto al trend percentuale, si tratta di uno dei risultati migliori d’Italia. Detto questo, il ballottaggio è sempre una sfida singola tra i due candidati. A Isernia si è trattato di una sfida anomala, dove ha vinto il candidato sempre di centrodestra, ma sostenuto anche da forze esterne (Cosmo Tedeschi, ndr) che magari nulla hanno a che vedere con il percorso di una coalizione di centrodestra, ma vengono da esperienze differenti. Questo porta a una riflessione ulteriore: in regione il centrosinistra per vincere ha bisogno di forze esterne alla sinistra. Al Comune di Isernia, invece, il centrodestra per vincere ha bisogno di forze esterne al centrodestra. Forse è arrivato il momento che il centrodestra si unisca e non dia né chieda più contributi alla sinistra. E’ evidente che se il centrodestra è unito, con pari dignità, senza l’arroganza e la prepotenza di qualcuno che vuole sempre comandare senza ascoltare, si rivela vincente senza bisogno di nessuno e senza dare contributi a nessuno. Se nel futuro prossimo, nei percorsi che ci vedranno impegnati nelle future competizioni, tutti i protagonisti in campo capiranno che uniti, con pari dignità, il centrodestra vince, allora avremo in regione e negli altri comuni chiamati al voto un risultato che premia la coalizione di centrodestra, in una regione che è sempre stata a trazione appunto di centrodestra. Altrimenti il rischio è che prima o poi, come accaduto a Roma o Torino, non vinceranno né il centrodestra e né il centrosinistra con supporti esterni, ma movimenti di protesta come i Cinque stelle. Nel momento in cui si verifica la crisi dell’identità, prima o poi arriva la sconfitta”.

Michele Iorio, ieri sera, a urne chiuse, ha detto che chi gestisce Forza Italia ha fatto un errore di valutazione per quanto riguarda le candidature. E’ così?

dapollonio-iorio 4“E’ lo stesso errore che ha fatto lui a Isernia cinque anni fa e poi in Regione tre anni fa, quando abbiamo perso. Prima di guardare gli errori altrui, bisogna guardare i propri. In quel caso si fanno sette passi avanti, altrimenti se ne fanno dieci indietro. Oggi ci vuole l’umiltà della vittoria per capire che bisogna andare oltre il proprio orticello e costruire un centrodestra competitivo e vincente. Se Michele capirà questo, allora avrà fatto tanti passi in avanti e dovrà lavorare per tenere uniti tutti. Ma se vorrà continuare ad avere l’arroganza della vittoria o della gestione, allora dovrà chiedere sempre aiuto a qualche fuoriuscito del Pd per vincere. Invece potrebbe chiederlo al suo partito, cosa che sarebbe molto più semplice e sensata”.

Ma il centrodestra in Molise, e in particolare Forza Italia, alla luce di queste Amministrative, possono davvero prescindere da Michele Iorio?

“Secondo me non esiste un centrodestra o comunque una Forza Italia che esclude, ma sempre che include. E’ chiaro che non ci sono dei padroni e visto che non può esserci un partito con dei padroni, penso che siano tutti indispensabili, ma con spirito di squadra, non di ‘monarchia’. Lo dico da commissario, da osservatore esterno e da persona che ha potuto apprezzare tante energie che erano nell’angolo, giovani o comunque nuove, che si sono avvicinate a questo partito e di cui io comunque ho il dovere di tenere conto. Ma ha il dovere di fare altrettanto anche Iorio, senza bollarle con appellativi che non fanno parte della maturità politica”.

Torniamo a Melogli. Se potesse tornare indietro, seguirebbe la strada degli apparentamenti formali?

passera-copertina“Non sono entrata nelle scelte relative agli apparentamenti o alle alleanze. E ‘una cosa che ho lasciato a Melogli, che era un candidato civico e libero nel vero senso della parola. Non ho contribuito né mi è stato chiesto di farlo, dunque non mi posso sentire colpevole. Non ho né rimorsi né rimpianti, ho lasciato Melogli libero di fare le sue scelte da candidato libero qual era”.

L’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello. Secondo lei qual è stato il suo reale contributo in questa campagna elettorale? Poteva fare qualcosa in più?

“Diciamo che io non l’ho sentito. In tutta la campagna elettorale. E dubito che lo abbiano sentito i miei amici di partito”.

 

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