A usufruirne però furono solo i paesi più piccoli della zona sismica come Provvidenti e Montelongo, ad esempio, e a macchia di leopardo i cittadini di Santa Croce di Magliano e Casacalenda. Questo grazie all’allora presidente Michele Iorio che tra il 2011 e il 2013 iniziò a restituire il 60 per cento di quanto pagato, ma per mancanza di copertura finanziaria rimasero fuori dal provvedimento altre comunità tra cui quella di Larino. Oggi, dunque, a distanza di 15 anni dal sisma e a otto dalla richiesta di risarcimento, anche i cittadini “larinesi, come in passato gli abitanti degli altri comuni del cratere sismico, avranno la restituzione del 60% del bollo pagato” purché l’avente diritto abbia fatto istanza di rimborso entro il 31 marzo 2010.
L’elenco degli ammessi al rimborso è consultabile presso il Comune di Larino oppure sull’albo pretorio on-line. Per ottenere concretamente il denaro, gli aventi diritto (cittadini e imprese) dovranno debitamente compilare e sottoscrivere il modello all’uopo predisposto dalla Regione che è possibile richiedere direttamente al Comune di Larino ovvero scaricare dal suo sito internet.
“C’è da compilare un ulteriore modulo semplicemente perchè a distanza di molti anni tanti aventi diritto potrebbero avere un altro conto corrente e, qualcuno, non esserci più e allora spetterebbe all’erede. – spiega il sindaco – E’ una ulteriore verifica affinché i mandati di pagamento vadano a buon fine”. “Si chiude, dunque, con una soluzione positiva e concreta una vicenda lunga e difficile “, conclude Notarangelo.
Alessandro Corroppoli
