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Bando per servizi di pubblica utilità, Pilone: “Campobasso ha perso cento borse lavoro”

Il capogruppo di Democrazia Popolare a Palazzo San Giorgio attacca l’amministrazione Battista, presenta un’interrogazione urgente e auspica la riapertura dei termini dell’Avviso


CAMPOBASSO. Il consigliere di Palazzo San Giorgio Francesco Pilone lancia l’allarme: il Comune ha perso circa cento borse lavoro da mille euro ciascuna per Pubblica utilità, perché non ha risposto all’avviso pubblico della Regione Molise.

“Un fatto gravissimo”: incalza il capogruppo di Democrazia Popolare, per il quale egli auspica la riapertura dei termini per la presentazione dei progetti e presenta un’interrogazione urgente, non senza lanciare strali all’amministrazione Battista.

Pilone ripercorre le tappe della vicenda. Nel luglio scorso la Regione approva, nell’ambito delle azioni previste dal Piano regionale delle Politiche attive, il bando per la presentazione di progetti volti alla realizzazione di opere e servizi di pubblica utilità.

Un’iniziativa rivolta ad uno o più enti pubblici con l’obiettivo di stimolare la collaborazione tra i soggetti pubblici, appunto, e privati che operano sui territori attraverso la chiamata a progetto per attività in grado di aumentare il livello dei servizi e di sostenere il processo di inserimento e reinserimento sociale dei soggetti maggiormente svantaggiati, per la valorizzazione del bene comune e del benessere sociale.

“Poiché i termini per la presentazione dei progetti sono scaduti da qualche giorno – afferma Pilone – e, a quanto è dato sapere, il Comune di Campobasso non ha risposto all’Avviso Pubblico, di fatto precludendo la possibilità a circa 100 soggetti della nostra città di poter usufruire di questa opportunità occupazionale, finalizzata a progetti per un impegno di 20 ore settimanali e per massimo di 6 mesi prorogabili, per un rimborso totale di 6.500 euro, il sottoscritto consigliere comunale Francesco Pilone ha presentato un’urgente interrogazione a risposta scritta per sapere le motivazioni di questa grave inadempienza, che ha una ricaduta negativa sull’opportunità di sostegno al reddito nei confronti di tanti cittadini che hanno perso qualsiasi forma di ammortizzatore sociale.

È un fatto gravissimo – ha commentato ancora – Un atteggiamento che denota pressappochismo e negligenza. Ci aspettiamo spiegazioni in relazione a questo increscioso accaduto che preclude la possibilità di drenare risorse nella nostra città per politiche attive di sostegno al reddito.

L’unica via d’uscita – ha concluso il capogruppo di DP – sarebbe la riapertura dei termini da parte della Regione. Auspico che questo avvenga per il bene di tanti concittadini, anche se resta la forte responsabilità negativa da parte dell’Amministrazione Comunale che in due mesi e mezzo ha proseguito il sonno che ormai l’avvolge da oltre quattro anni”.

 

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