Ieri la cerimonia presentata dal giornalista Stefano Antonilli. Presente il campione olimpico di equitazione Mauro Checcoli. Tutti i nomi dei premiati
ISERNIA. Una bella serata di sport, come dev’essere per chi ha meritato grazie al proprio impegno e talento. Si è svolta ieri sera presso la sala convegni della provincia la manifestazione ‘Le stelle di Natale’, organizzata dal Comitato provinciale di Isernia del Coni con la presidente Elisabetta Lancellotta.
Un evento, ha spiegato la Lancellotta, “nato in linea con i principi dello Statuto del Coni, che ha come obiettivo di valorizzare le eccellenze sportive del territorio, quindi i dirigenti, i tecnici, gli atleti e i sodalizi che si sono contraddistinti e che in qualche modo hanno contribuito a far crescere la pratica sportiva nella regione Molise nel corso del 2018, anche come strumento di crescita socio-culturale. Finalità che sono ben dimostrate da realtà come la Sd Mandela (squadra di calcio costituita per intero da ragazzi ospiti nei centri di accoglienza della provincia, ndr), che attesta come lo sport sia integrazione e inclusione sociale e porti con sé una serie di valori che sono importanti e vanno riconosciuti”.
Forte l’entusiasmo per i premiati, di ogni disciplina. Due gli assegni da 1.000 euro per la tutela del talenti atletico – al judoka Luigi Centracchio e alla Compagnia Terre Alte, formazione altomolisana di sport equestri, per i risultati del cavaliere Enrico Sciulli – mentre due premi speciali sono stati conferiti allo Sci Club di Capracotta per i 100 anni di attività – tra l’altro prossimo a essere insignito, tra pochi giorni, con il Collare d’oro del Comitato nazionale olimpico – e uno al coach di pallacanestro isernino Antimo Martino, allenatore della Fortitudo Bologna in seria A2 maschile con cui è al vertice del campionato.
Tra i presenti alla manifestazione anche il sindaco di isernia Giacomo d’Apollonio, il presidente della Provincia Lorenzo Coia, il presidente regionale Coni Guido Cavaliere e il presidente dell’Accademia olimpica nazionale italiana, l’ingegner Mauro Checcoli, vincitore di due medaglie d’oro nell’equitazione ai Giochi di Tokyo 1964. “Lo sport è un fenomeno molto complesso – ha dichiarato Checcoli – ma purtroppo noi siamo un paese in ritardo. È uno strumento meraviglioso di educazione, formazione, civismo e socialità, ma il nostro Stato non se ne è mai interessato realmente, i ministeri non esistono e proprio in questi giorni c’è un assalto alla cassa dello sport, ma senza progetti (con la riforma del Coni in discussione, ndr). Dal 1946 ad oggi non è cambiato niente: abbiamo quindi scuole dove si pratica sport e scuole dove non si fa, istituti dotati di palestre e altri sprovvisti. In certe località si sono fatti impianti sportivi, soprattutto per le scuole e lì qualcosa succede, ma nella maggior parte delle grandi città non è così e i ragazzi sono sbandati, non hanno motivazioni, non hanno programmi di impegno sociale. Lo sport a questo serve: a dare coesione, amicizia, senso del rispetto degli altri e questo deve essere fatto a scuola. Finché l’Italia non avrà un insegnamento vero di sport a scuola saremo sempre un po’ arretrati”. Da Checcoli anche una battuta sul no di Roma alle Olimpiadi, su sollecito della stampa: “Un assoluto suicidio – non ha usato giri di parole – Un amministratore a cui viene offerta la possibilità che lo Stato faccia tante infrastrutture e si rifiuta è un poveretto. Io non faccio politica ma vado a Roma spesso e la Roma di oggi è ancora quella fatta per le Olimpiadi del 1960: viabilità, infrastrutture, metropolitane, sono quelle. Il fatto che ci sia una possibilità seria – ed eravamo davvero in pole position per le Olimpiadi del 2024 – e dire no perché gli italiani rubano è una vergogna dichiarata, non fare le cose perché tanto rubano non può andare: facciamole le cose”.
