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Lago artificiale di Chiauci: “L’incompiuta più famosa del Molise”

L’intervento del consigliere comunale Gianluca Di Lonardo alla luce dello strumento europeo ‘Next generation Eu’ che potrebbe trasformare l’invaso in occasione di sviluppo de territorio


CHIAUCI. Una ‘grande incompiuta’, che invece potrebbe rappresentare un volano di sviluppo del territorio: si tratta della diga di Chiauci. Sull’argomento interviene il consigliere comunale Gianluca Di Lonardo, il quale rilancia il progetto del lago artificiale alla luce delle possibilità previste attraverso lo strumento europeo ‘Next generation Eu’.

“Il lago artificiale di Chiauci – osserva il consigliere comunale – avrebbe potuto essere un investimento coerente con le finalità del “Next Generation EU”, l’argomento più gettonato in questa fase politica. Se per molti è ‘solo’ un catino da cui attingere acqua nei mesi di forte siccità, dimostrando così i limiti di un approccio antiquato e anacronistico, il lago alimentato dal fiume Trigno può ancora trasformarsi in un grande laboratorio multidisciplinare e innovativo.
In termini meramente ingegneristici, la vecchia visione progettuale immagina l’opera come un elemento statico con variazioni stagionali dovute esclusivamente alle fasi di riempimento e svuotamento, ma è evidente che vi siano in gioco altri fattori fino ad ora ignorati.
Il lago è infatti localizzato all’interno di un territorio con un interessante capitale naturale che coinvolge ovviamente l’asse fluviale del Trigno. Lo trasforma rendendolo potenzialmente attraente per l’uomo, ma anche per la fauna e la flora.
Durante una rarissima fase di consistente riempimento idrico a livello costante, il lago è diventato un’interessante “zona umida”, queste ultime citate anche dal Ministro Costa nella sua intervista in merito alle potenzialità del piano d’investimento europeo.
Siamo in area AssoMaB, il Consorzio di tutela nato il 10 ottobre 2006 per volontà dei Comuni di Carovilli, Chiauci, Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccasicura, San Pietro Avellana e Vastogirardi che ha avuto fin dalla nascita il consenso e l’impegno della Regione e dell’Università degli Studi del Molise, ambedue presenti nel Consiglio di Amministrazione insieme ai Carabinieri Forestali.
L’obiettivo del consorzio era, ed è ancora, la consapevolezza che le risorse del territorio, meglio riflettute ed analizzate con metodo collegiale e con spirito di condivisione, possono essere messe a frutto per la salvaguardia ed il rilancio locale.

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