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Toma: Comunali, vi dico chi vincerà. E annuncia: Isernia avrà un nuovo ospedale

Il presidente della Regione stila la sua classifica elettorale, punge Fratelli d’Italia e snobba Iorio. Controffensiva sul Piano sanitario: “Non mi sento in bilico. Qualcuno utilizza il Pos come grimaldello per un’eventuale candidatura, neppure lo nomino perché non ne vale la pena”. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


 di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. A Isernia per la presenza della ministra Gelmini a sostegno di Gabriele Melogli sindaco, il presidente della Regione Donato Toma fa il suo pronostico: “Il sindaco sarà Melogli, Forza Italia sarà la lista più forte. Secondo arriverà il candidato sindaco del Pd e terzo, probabilmente, arriverà il candidato della coalizione che utilizza il simbolo di Fratelli d’Italia”.

È una dichiarazione che è tutta un programma, quella del presidente/commissario, che in campagna elettorale ci ha messo la faccia e non ha esitato a rivendicare il suo sostegno alla coalizione di centrodestra e a Melogli, considerato l’uomo giusto al momento giusto.

La verità dalle urne uscirà fuori lunedì 4 ottobre, ma intanto Toma, sollecitato dalla stampa, non manca di lanciare una controffensiva sulla sanità, dopo che in Consiglio regionale, lunedì 27 settembre, è passata una mozione – a sorpresa – che chiede di annullare il Piano sanitario 2019-2021 adottato pochi giorni fa dallo stesso presidente.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A TOMA

POS PIETRA DELLO SCANDALO. “Non mi sento in bilico sulla sanità, mi sento benissimo. Le analisi sono uscite che è una meraviglia, praticamente non ho tensioni, non ho nulla – scherza – Abbiamo fatto quello che è il dovere di un commissario, è chiaro che ciò che poniamo in campo come commissario non è mai definitivo. Diciamo che la pietra dello scandalo è stata considerata il Pos che io ho adottato – e non redatto – ma è un Pos molto aperto che comunque può essere sempre dettagliato, emendato, ampliato. Anzi con i prossimi decreti che attuerò come commissario alla sanità vi farò vedere che tutte le specializzazioni verranno ben declinate, così come le reti delle malattie tempo-dipendenti e l’ospedalità regionale”.

NUOVO OSPEDALE. Toma svela poi di avere pronto uno studio di fattibilità redatto per il nuovo ospedale di Isernia. “Stiamo cercando di agganciarlo a un finanziamento, non si può fare con il Pnrr, però ne parlavo con la ministra Gelmini e si può fare con un finanziamento Fsc (Fondo Sviluppo e Coesione) nazionale. Questo ci comporta una grande possibilità per questa città, ma in realtà per tutta la regione, di rifare un nuovo ospedale perché Isernia se lo merita. Termoli ha ricevuto un finanziamento di oltre 14 milioni di euro per l’adeguamento antincendio, il ‘Cardarelli’ di Campobasso è allo studio per un ampliamento funzionale. Insomma, ci sono diverse questioni programmatiche che stiamo sviluppando. Non c’era motivo di allarmarsi per un Pos molto ampio, chiaramente è stato strumentalizzato da chi non ha argomenti”.

CORDA TESA. Dopo la conferenza stampa dell’ex governatore Iorio, che aveva duramente attaccato Toma, la risposta del presidente non si è fatta attendere.

“Sicuramente c’è qualcuno che sta tirando troppo la corda – ha detto senza fare nomi – perché pensa che questo argomento possa essere il grimaldello per ripartire verso un’eventuale candidatura alle elezioni regionali. Ormai è stato detto proprio dalla persona interessata, di cui non pronuncio il nome perché non ne vale la pena. Noi non abbiamo timori e i molisani non devono avere timori. I risultati li stiamo portando, la programmazione è ancora da fare. Il futuro della sanità si giocherà sulla vera programmazione 2022-2024, lì ascolterò tutte le parti sociali e gli stakeholder”.

PROGRAMMAZIONE FUTURA. A chi lo accusa di aver adottato un atto, il Pos, che nei tempi scadrà il 31 dicembre prossimo, il governatore spiega come non abbia avuto alcuna fretta. “Se avessimo aspettato qualche altro mese, il Pos non avrebbe avuto senso e non avrei potuto dimostrare ai Ministeri, che ci devono sbloccare 30 milioni di euro di risorse, che il Molise quando vuole riesce anche ad essere in linea con i tempi prestabiliti. Per la verità il Pos è stato adottato con grande ritardo, non da me, ma dai commissari che mi hanno preceduto. Dovete sapere, e i cittadini devono sapere, che quel Pos era depositato presso il ministero della Sanità e presso il Mef sin dal 7 settembre 2020. Si stava operando senza averlo adottato e l’adozione ha portato alla luce quali erano le linee strategiche secondo le quali la sanità molisana si stava muovendo. È un Pos che ha completato un vuoto programmatorio che c’era ed è, chiaramente, un Pos vecchio nel momento in cui è stato approvato. Sulla base di quel documento svilupperemo la nuova programmazione”.

NUOVO SINDACO. Infine, una battuta sulla richiesta di dimissioni ricevuta da più parti. “Me le chiedono da tre anni e mezzo, è una cosa normale”, ha concluso, vaticinando poi una vittoria di Melogli e Forza Italia alle Comunali di ottobre.

Vedremo se avrà ragione lui.

 

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