Abbiamo visitato stamattina la struttura museale della diocesi ‘reinaugurata’ ieri. Tre le nuove sale: nella prima c’è anche la tela della Madonna di Civitacampomarano rinvenuta casualmente in un muro 4 anni fa. Poi una sala laboratorio di restauro e una dedicata al contemporaneo.
di Maurizio Cavaliere
Abbiamo visitato questa mattina a Larino il rinnovato museo diocesano, dedicato alla memoria del vescovo Tria. La struttura è stata reinaugurata ieri in piazza Duomo a conclusione della tre giorni per i festeggiamenti in onore di San Pardo. Esperienza appagante e suggestiva in virtù anche della grande novità proposta: l’apertura di tre nuove sale che ampliano e arricchiscono il percorso museale. Si tratta di una sala mariana con il dipinto della Madonna di Civitacampomarano restaurata ad opera della Soprintendenza del Molise e altre due piccole sale dedicate alla didattica e al laboratorio di restauro e alle opere contemporanee raccolte nelle mostre d’arte diocesane degli ultimi anni.
Il dipinto della Madonna di Civitacampomarano racconta una grande storia. E’ stato infatti scoperto nel novembre del 2018 in maniera casuale sul muro dell’antica chiesa intitolata a Santa Maria Maggiore, crollata nel 1903. Della stessa resta il campanile che svetta vicino al bellissimo castello angioino di Civitacampomarano.
Il dipinto, che risalirebbe a metà del 1700 ma potrebbe essere collocato in una data ancora più antica, è posto in bella evidenza nella sala mariana che immettono sulle ultime due sale dedicate rispettivamente al laboratorio di restauro e al contemporaneo.
L’opera è alta due metri e mezzo e il suo ritrovamento è stato straordinario per tanti motivi: innanzitutto perché ha resistito nei secoli proprio nel paese molisano che più di tutti combatte la battaglia contro le frane e il dissesto idrogeologico, oltre che contro lo spopolamento. In secondo luogo, nella parte superiore, il dipinto è ben riconoscibile nel disegno e nel colore.
La ‘new entry’ va ad aggiungersi alle tante altre tele e statue presenti. Particolare menzione meritano una scultura in legno policrono del XIV secolo (foto qui in basso) le tele tra cui quelle di Francesco Solimena, Nicola Visso e Paolo Gamba del XVIII secolo e le dodici grosse teche, di cui dieci bifacciali, contenenti oggetti sacri di eccezionale valore artistico tra cui reliquiari, ostensori, calici, pissidi croci astile ed apparati vescovili, questi ultimi conservati nella prima sala al piano superiore.
Sempre convincente l’allestimento della struttura che è molto ampia. Poi, la già citata sorpresa finale, dopo aver attraversato lo stretto corridoio riservato soprattutto alle opere raffiguranti i vescovi.
Da ieri, quindi, il Museo diocesano che ha sede a Larino e che espone una grande quantità di opere collocabili in un periodo compreso tra il XIV e il XIX secolo, offre ai visitatori un motivo in più di interesse che si materializza in grande evidenza nella nuova sala mariana.
L’inaugurazione ha visto presenti Il Direttore Ivano Ludovico e tra gli altri, Giuseppe Mammarella e don Claudio Cianfaglioni, rispettivamente Direttori dell’Archivio Storico e della Biblioteca.
L’introduzione è stata curata da don Marcello Paradiso, Vicario Generale della diocesi. Relazione affidata a Giovanni Gardini, Presidente dell’AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani). Presente anche il responsabile dell’area Beni Culturali della diocesi, l’ingegnere Alessandro Rucci.
Dopo la cerimonia, organizzata nell’atrio del monumentale Palazzo Vescovile di Larino, si è svolta una visita guidata nel Museo. Hanno provveduto ad illustrare le opere lo stesso Direttore Ludovico, insieme al già citato Mammarella e a due tra gli operatori di Beni Culturali che continueranno ad occuparsi del Museo anche in futuro, Maria Giovanna Giorgetta e Silvia Travaglini, presente anche oggi alla nostra visita.
Il Museo dispone adesso anche di un altro ingresso, direttamente su Piazza Duomo. E’ visitabile per ora di sabato e di domenica, singolarmente o in un mini tour che comprende la chiesta di San Francesco (che ospita al momento una bella mostra del grande fotografo Paolo Di Paolo) e la cattedrale di San Pardo. Orario di apertura 10-12.30, 16-19.