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Sport come aggregazione, progetto del Cus. Praitano: grande attenzione all’attività motoria

L’iniziativa è entrata nel vivo con un torneo di dodge ball. Tutte le fasi di Sponc!


CAMPOBASSO. Inclusione e socializzazione, con un torneo di dodge ball, al PalaUnimol di Campobasso si è svolto l’appuntamento che segnava il passaggio dalla prima alla seconda fase operativa del progetto nazionale Sponc! – Sport non convenzionale per tutti portato avanti dal Cus Molise con il patrocinio del Comune di Campobasso e il coinvolgimento dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, della Cooperativa sociale Sirio, dei Centri socio educativi unificati ‘Giorgio Palmieri’ e ‘Peter Pan’ di Campobasso, dello Srar di Campobasso ‘Stesso Cielo’ e dalll’Associazione Uninursing.

Sponc! — Sport non convenzionale per tutti  è un progetto di promozione della pratica sportiva come attività educativa di socializzazione e integrazione, rivolto prioritariamente a soggetti giovani, con particolare attenzione al coinvolgimento di giovani inattivi, disabili e immigrati. Il progetto è ideato e realizzato dal Cusi – Centro Universitario Sportivo Italiano – e realizzato con il contributo del Dipartimento per lo Sport.

Nella prima fase del progetto, tutt’ora in corso di realizzazione, sono state raccolte, selezionate ed avviate 25 progettualità territoriali di sport non convenzionali e non agonistici, dall’alto contenuto innovativo e ad alta accessibilità per i target di destinatari individuati. Alcuni di questi sport sono accessibili anche a destinatari con disabilità, altri saranno adattati per garantire l’assoluta inclusività della proposta. Le attività sportive sono proposte all’aperto e in spazi pubblici quali piazze e parchi individuate insieme agli enti locali di riferimento, coinvolti grazie alla collaborazione attiva di Anci Comunicare.

Nella realizzazione del progetto Sponc! il Cus Molise ha operato per realizzare attività diverse e adattabili a tutti coloro che sono stati coinvolti in queste giornate di sport ed inclusione, attraverso attività innovative e non convenzionali.

Il progetto si svolge seguendo tre diverse fasi. Nella prima fase, quella rivolta agli over 65, sono state praticate attività come il green basket e l’orto fitness, mentre nella seconda fase si è già iniziato a coinvolgere persone diversamente abili con quattro giornate dedicate a green basket, orto fitness, calcio balilla misto e giochi di strada. Nella terza, che si svilupperà nei prossimi mesi, si prediligeranno volley misto e giochi di strada con in campo studenti delle scuole superiori, universitari, immigrati, over 65 e persone disabili.

“La città di Campobasso sta vivendo una stagione di grande attenzione per i temi sportivi – ha dichiarato l’assessore alle Attività pportive, Luca Praitano – Infatti, sono tante le discipline nelle quali le società locali con i loro atleti stanno raggiungendo risultati di rilievo nazionale. Oltre ad essere motivo di orgoglio per il nostro territorio e a generare occasioni per vivere momenti euforici di spettacolo, tutto questo alimenta evidentemente anche una forte promozione dello sport. È in questo contesto che si inserisce l’Amministrazione comunale, con l’intento di rilanciare e favorire il coinvolgimento dei giovani, in modo particolare, sia organizzando iniziative o supportando quelle promosse dalle Federazioni e dalle società, sia recuperando strutture sportive in stato di abbandono”. 

“Inoltre – ha aggiunto Praitano – altrettanto importante è intessere fitte reti di relazioni con chi anima il mondo dello sport, perché gli interventi siano il più possibile competenti e condivisi, ma soprattutto generino le condizioni per collaborazioni, anche riguardo alla gestione degli impianti cittadini. Il Comune di Campobasso ha in essere diverse convenzioni con soggetti privati che vanno proprio in questa direzione ed è in sinergia con il Cus Molise che da qualche tempo si sta lavorando per migliorare ulteriormente l’offerta sportiva. Bisogna rilanciare l’attività motoria nelle scuole, partendo fin dagli istituti per l’infanzia, senza perdere di vista l’implementazione di attrezzature nei campetti di quartiere, non solo per invogliare quanti più ragazzi a preferire il movimento e il gioco al mondo virtuale, oggi troppo permeante la loro vita, ma anche per la fondamentale funzione aggregativa e sociale.”

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