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A fare da cornice alla cerimonia l’eremo dei santi Cosma e Damiano. Presenti le autorità civili, militari e religiose


ISERNIA. È stato l’eremo dei Santi Cosma e Damiano a fare quest’anno da suggestiva cornice alle celebrazioni in onore della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei carabinieri.

La cerimonia è stata organizzata dal colonnello Vincenzo Maresca, comandante provinciale dell’Arma di Isernia. La santa messa è stata officiata dal vescovo della diocesi, monsignor Camillo Cibotti.

Insieme alla Vergine Maria, madre di Gesù, Patrona dell’Arma dei Carabinieri sin dal 1949 per volere di Papa Pio XII, ricorre anche l’81° Anniversario della battaglia di Culqualber e la “Giornata dell’Orfano”.

Alla presenza del prefetto Gabriella Faramondi, del presidente della Provincia Alfredo Ricci, del presidente del Tribunale Vincenzo Di Giacomo, del procuratore Carlo Fucci, dei vertici delle Forze di Polizia provinciali, dei rappresentanti delle associazioni del personale in congedo e diversi cittadini devoti alla Madre dei Carabinieri, il comandante provinciale, nel suo intervento, è partito dalla descrizione dell’immagine della Virgo Fidelis, una Madre dall’amorevole sguardo rivolto verso la Bibbia e la Fiamma sempre ardente. Una mano sul cuore, il volto di profilo ed il posizionamento del velo che, invece di coprire, evidenzia l’orecchio che simboleggia la propensione all’ascolto.

Tale raffigurazione rappresenta più che mai l’intera Arma dei Carabinieri che continua a sviluppare sempre più la sua capacità sociale di prossimità e vicinanza al cittadino, al debole, alla vittima. Senza ascoltare, ha aggiunto, non si può entrare in empatia col prossimo e non si possono percepire quelle istanze che talvolta non si ha la forza o il coraggio di esprimere.

Anche il carabiniere più giovane di tutta la provincia, in servizio presso la Stazione di Capracotta, durante la recente visita del Comandante Interregionale, nel descrivere il proprio lavoro in una realtà tranquilla e distante dai centri nevralgici, ha sintetizzato dicendo: “Parliamo con la gente”. La gente parla con i Carabinieri come se fossero dei confessori laici, sicuramente non vincolati al segreto, ma propensi ad una innata riservatezza. Proseguendo, il Colonnello, dopo aver ricordato la ricorrenza di una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, la difesa del caposaldo di Culqualber, in seguito alla quale la Bandiera dell’Arma dei Carabinieri ha ricevuto la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, ha rivolto un pensiero a tutti gli orfani dell’Arma dei Carabinieri.