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Isernia, genocidio delle popolazioni zigane: alle nuove generazioni il compito di non dimenticare

le associazioni ‘Rom in progress’ e ‘Romni’ hanno raccontato i fatti con i sopravvissuti e i familiari dei deportati, parlando anche agli studenti del ‘Cuoco-Manuppella’


ISERNIA. Una pagina di storia ancora poco conosciuta è il genocidio delle popolazioni zigane d’Europa tra il 1939 e il 1945: nei campi di sterminio nazisti morirono 500mila persone. ‘Porrajmos’ (“il grande divoramento”) o ‘Samudaripen’ (“tutti uccisi”) sono i due termini che in lingua romanì traducono quel sacrificio.

Oggi, nella sala convegni San Francesco di Isernia, le associazioni ‘Rom in progress’ e ‘Romni’ hanno raccontato i fatti con i sopravvissuti e i familiari dei deportati, parlando anche agli studenti dell’Isis ‘Cuoco-Manuppella’ nell’ambito delle iniziative predisposte per il ‘Giorno della Memoria’.

Un momento dell’incontro

Entrambe le associazioni operano da anni per combattere stereotipi e pregiudizi che spesso gravano sulle comunità Rom e Sinti, portando esempi positivi d’integrazione sociale. La soprano Silvia Faugno ha aperto i lavoro con l’Inno internazionale Romanì: ‘Gelem Gelem’ . Poi Sara Cetty, presidente dell’associazione ‘Rom in progress’ ha spiegato l’importanza dell’incontro: “Il settore B2E era il settore dove Rom e Sinti erano internati dei campi di sterminio. Oggi non deve essere il Giorno della Memoria, ma il Giorno delle memorie! “.

Durante i lavori è arrivato anche il messaggio del presidente del Tribunale di Isernia, Enzo Di Giacomo: “Lo studio e il ricordo di tutto questo è fondamentale perché non se ne cancelli la memoria e,  dunque, perché simili tragedie e simili orrori non si ripetano mai più”. Un altro messaggio, ma video, è arrivato anche da Giorgio Bezzecchi, figlio di Goffredo uno dei sopravvissuti che ha potuto raccontare l’accaduto. Tra gli ospiti anche Francesco Paolo Tanzi, il docente di Storia che ha portato alla luce l’esistenza di un campo di internamento ad Agnone. Era stato allestito nel luglio 1940 nell’ex Convento di S. Bernardino da Siena, dal 1931 adibito a Seminario estivo. Aveva una capienza di circa 150. Tra i rom internati c’era anche Milka che Tanzi ha incontrato e, molti anni dopo, ha portato di nuovo ad Agnone e ha raccontato cosa accadeva in quell’ex convento.

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