HomeNotizieCRONACAIsernia, operazione ‘Bosco Sicuro’: scattano multe e denunce

Isernia, operazione ‘Bosco Sicuro’: scattano multe e denunce

I carabinieri forestali hanno eseguito un monitoraggio completo dei cantieri aperti, eseguendo 24 ispezioni per verificare l’operato delle ditte impegnate nelle operazioni di taglio degli alberi


ISERNIA. Salvaguardia del patrimonio ambientale: è scattata anche a Isernia e nella sua provincia l’operazione ‘Bosco Sicuro’, disposta in tutta Italia dal Comando Carabinieri per la tutela Forestale di Roma. Dal 29 ottobre al 4 novembre i militari delle Stazioni dislocate sul territorio provinciale hanno passato al setaccio tutti i cantieri aperti da imprese per utilizzare boschi di proprietà comunali e private.

Si è trattato di una operazione di polizia forestale condotta su vasca scala e finalizzata a verificare che i tagli boschivi, che nella realtà locale consentono sostanzialmente di ricavare legna da ardere, fossero eseguiti nel rispetto della normativa di settore, non solo negli aspetti strettamente tecnico-selvicolturali, ma anche sotto il profilo del rispetto delle norme sulla sicurezza e la regolarità della mano d’opera. Alcuni controlli sono stati svolti anche con la collaborazione dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro.

I NUMERI. In totale sono stati effettuati 24 controlli su una superficie forestale compressiva di 58 ettari (è bene ricordare che un ettaro è esteso quanto un campo di calcio). Sono scattate 19 sanzioni pecuniarie per un totale di quasi diecimila euro. Un impresario boschivo originario di Piedimonte Matese è stato invece denunciato per un taglio abusivo che ha interessato un bosco di proprietà comunale.

“I boschi – ha ricordato il tenente colonnello Gianluca Grossi, comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Isernia -, oltre ad essere beni paesaggistici in senso giuridico, sono ecosistemi che rappresentano una risorsa naturale rinnovabile ma al tempo stesso fragile. I carabinieri forestali vigilano affinché siano scongiurati tagli non regolari e quindi illegali, per prelievi eccessivi di alberi, abusivi o eseguiti maldestramente, che finiscono per comprometterne la loro capacità auto-rigenerativa. Si tratta, in buona sostanza, di una azione in difesa della biodiversità e della stabilità dei terreni, oggi quanto mai importante per il verificarsi sempre più frequentemente di eventi meteorologici estremi che possono generare fenomeni di erosione accelerata dei suoli, nonché frane e allagamenti che talvolta possono provocare danni al patrimonio e perdita di vite umane”.

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