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Isernia, Lotto zero: archiviate le accuse a carico degli otto indagati tra ex amministratori e tecnici comunali

La decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale pentro che ha rigettato le opposizioni, accogliendo la richiesta della procura. L’ipotesi di reato contestata era l’abuso d’ufficio


ISERNIA. Archiviato il procedimento nei confronti di sei ex amministratori del Comune di Isernia, in carica fino al 2015, e di due tecnici municipali, di cui uno non più in servizio, indagati per il reato di abuso d’ufficio in relazione agli atti propedeutici alla realizzazione del Lotto zero della superstrada Isernia-Castel di Sangro.

I FATTI. Associazioni e cittadini singoli, contrari alla costruzione dell’opera viaria, avevano presentato una serie di esposti volti a denunciare presunte irregolarità legate al progetto di messa in opera della bretella, quali carenze nella documentazione e nelle procedure, ma anche lievitazione dei costi, violazione del divieto di trattativa privata, ipotesi di danni erariali e potenziali.

LA PROCURA. Tuttavia, la procura aveva chiesto l’archiviazione del caso. Ma i ricorrenti, forti delle loro posizioni, avevano deciso di andare avanti presentando opposizione al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Isernia, Vera Iaselli.  Era il luglio scorso e quest’ultima intese approfondire la questione, fissando un’udienza in camera di consiglio, a seguito della quale decidere se procedere con l’inchiesta e formulare le imputazioni, se disporre ulteriori indagini o se archiviare definitivamente le accuse.

L’ARCHIVIAZIONE. Ed ecco che con ordinanza del 7 dicembre scorso, depositata il giorno 12, il gip ha rigettato l’opposizione, accogliendo invece la richiesta di archiviazione. Nella sentenza è evidenziato, tra le altre cose, come “manca la prova dell’eventuale dolo intenzionale” e “non emerge la possibilità di sostenere l’accusa in giudizio”. Il giudice, inoltre, ritiene le “opposizioni inammissibili”, in quanto “il privato cittadino se non prospetta un diretto danno dal reato di cui all’art. 323 Codice penale, non può essere considerato persona offesa. In relazione poi agli opponenti intervenuti per l’Associazione Caponnetto e per il Meetup Isernia del Movimento 5 Stelle, deve osservarsi che non vi è modo, in assenza di specificazione dei fini statutari perseguiti, di vagliare, sulla base della loro prospettazione di parte, la qualità di parte offesa o meno, con conseguente inammissibilità anche in tal caso per i predetti motivi”.

Riguardo all’aumento del finanziamento, invece, “le delibere e le richieste sono state inoltrate negli anni 2005-2006 – si legge – ed eventuali ipotesi delittuose risulterebbero prescritte; le successive condotte sono state di mero recepimento di quanto già in precedenza richiesto alla Regione e da quest’ultima concesso”. Non è tutto. “In riferimento alle ipotesi non prescritte – osserva il gip Iaselli – risultano decisioni e procedure in cui sono intervenuti a più riprese diversi organi collegiali e mai alcunché di anomalo è stato evidenziato”.

Si chiude così, dunque, un capitolo dell’annosa questione.

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