Dopo le frizioni evidenziate nel vertice nazionale che si è svolto a Roma, per discutere delle quote relative alla ripartizione dei collegi uninominali
CAMPOBASSO. Si sono definiti la ‘quarta gamba’ del centrodestra, l’anima cattolica della coalizione, di cui già fanno parte Forza Italia, Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. Eppure il movimento centrista Noi con l’Italia-Udc, guidato da Lorenzo Cesa (il presidente) e Raffaele Fitto (capo della forza politica) minaccia già di lasciare la coalizione e correre da solo.
Un mal di pancia scatenato dalle quote relative alla ripartizione dei collegi uninominali, stabilite in un vertice nazionale che si è svolto a Roma, che penalizzerebbe la nuova forza politica. Con la quale il consigliere regionale Michele Iorio ha annunciato la sua candidatura alle Politiche. Per un posto in Parlamento.
Se sarà una candidatura di squadra, col centrodestra, o autonoma, con ‘quarta gamba’ e basta, si saprà nel giro di qualche giorno. Quando il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, a cui oggi si sono rivolti Cesa e Fitto, risponderà alle richieste di ‘pari dignità’ – o ‘visibilità’ che dir si voglia – espresse dai centristi.
“E’ necessario che ogni proposta politica abbia pari dignità – hanno scritto i leader di Noi con l’Italia in un documento politico redatto al termine dell’incontro di oggi con Berlusconi – sia per i contenuti programmatici sia per i criteri di rappresentanza. Solo così le differenze tra le quattro liste potranno divenire elemento di ricchezza condivisa e non una insopportabile debolezza di tutta la coalizione. E’ difficile capire come Lega e Fratelli d’Italia non prendano atto di questa evidenza, mettendo a repentaglio la maggioranza assoluta del centrodestra”.
Tattica politica o annuncio di divorzio, che comunque rimette in discussione la candidatura unitaria di Michele Iorio per la Camera o il Senato. A meno che l’ex governatore non accetti la proposta della coordinatrice Annaelsa Tartaglione di presentarsi con Forza Italia. Uscita pubblica, quella di Iorio, che lasciava intendere il possibile superamento delle spaccature emerse nell’ultimo periodo e di un ricompattamento della coalizione alla Regione sul nome di Enzo Di Giacomo, o in alternativa di Mario Pietracupa. Ipotesi alla quale si lavora ancora. Frizioni a parte.
C.S.
