Il presidente Italo Testa: “Ci siamo rivolti più volte al prefetto e allapProcura della Repubblica perché molti potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Sabato scenderemo in piazza a Larino per chiedere una sanità pubblica e di qualità”. GUARDA IL VIDEO


CAMPOBASSO. “Nessun caso di malasanità, ma si è trattato di una morte annunciata”. Italo Testa, presidente del forum Sanità pubblica, ci va giù pesante parafrasando il titolo di uno dei romanzi più famosi di Gabriel Garcìa Màrquez con cui ha in comune il punto, terribilmente reale, di partenza: il decesso di un uomo. Non un omicidio di strada, ma per strada: quella che il 47enne ha dovuto percorrere per provare ad essere strappato alla morte dopo l’impossibilità di ottenere una Tac all’ospedale di Termoli e che a San Giovanni Rotondo, nella confinante provincia di Foggia, ha trovato il tragico epilogo con i medici che hanno solo potuto constatare l’avvenuto decesso. “Ci siamo rivolti più volte al Prefetto e alla Procura della Repubblica per denunciare questa situazione e, stando così le cose, potrebbero esserci altri morti”, chiosa gelido il presidente del Forum, ma cosciente che il caso Molise è già, inevitabilmente, di riflesso nazionale con gli ispettori inviati dal ministero che dovranno andare oltre le fredde carte che dovranno, come prassi impone, acquisire.

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Un caso Molise che prende le mosse dalla “rete dell’emergenza-urgenza, approntata a tavolino dall’ancora commissario Frattura e, più in generale le politiche sanitarie a partire da Iorio finendo all’attuale presidente Toma, non calcolano i tempi reali di intervento a causa dello stato pessimo delle strade che i mezzi si trovano a percorrere per intervenire. Non siamo noi a dirlo – ha precisato Testa – ma il tavolo tecnico nazionale dello scorso 28 marzo da cui è emerso che i tempi di intervento sono in media di 21 minuti, superiori alla soglia adeguata e che il 26% dei molisani va a curare fuori regione le patologie acute a fronte di una media nazionale dell’8%”. Dati da far rabbrividire. “Se la linea è quella della privatizzazione – si chiede ancora Testa – come mai gli ospedali chiudono e il debito aumenta? Con quale criterio vengono spesi i soldi?”. Tante domande, forti, pesanti come un macigno che troveranno una cassa di risonanza ampia nella manifestazione convocata sabato 21 luglio alle 19 a Larino per “chiedere una sanità pubblica di qualità la quale, non dimentichiamolo, è un diritto costituzionalmente garantito”. E non un privilegio da far pagare, purtroppo e in modo indegno di una società civile, anche con la vita.

Antonio Di Monaco

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