Il governatore, pur dichiarandosi favorevole alla trasformazione del nosocomio frentano in Centro Covid, ha detto esplicitamente che occorre un decreto del commissario ad acta che stanzi risorse utili per apparecchiature e personale, altrimenti si rischia solo di creare false aspettative
CAMPOBASSO-LARINO. Dopo che ieri il consigliere regionale Michele Iorio ha annunciato il via libera dall’Unità di crisi per l’emergenza coronavirus alla realizzazione di un Centro Covid all’ospedale Vietri di Larino, con annesso reparto di riferimento di Malattie infettive a carattere interregionale, oggi il governatore Donato Toma ha espresso la sua posizione sull’argomento nel corso di una intervista rilasciata all’emittente Telemolise.
Il presidente ha dichiarato che quella espressa dal tavolo permanente, su richiesta del commissario ad acta Angelo Giustini, è una posizione di principio, peraltro già precedentemente manifestata dal Consiglio regionale “Ho ribadito a Giustini di non essere contrario – ha spegato Toma – a un’ipotesi che anzi vedo con favore, ma per non creare inutili aspettative è necessario che il commissario, che ha le chiavi della cassaforte sanitaria, faccia un decreto e metta da subito a disposizione le risorse da investire in attrezzature e personale, di cui attualmente la regione non dispone”.
Il governatore ha poi evidenziato che il nuovo Piano operativo sanitario 2019-2021, inviato dal commissario ad acta ai ministeri della Salute e delle Finanze e ad oggi non ancora approvato, non prevede la riattivazione degli ospedali di Larino e Venafro, che resterebbero in sostanza strutture deputate all’assistenza a bassa intensità di cura. Dunque, ha fatto capire Toma, senza un intervento diretto del commissario Giustini tutto resterà così com’è oggi, con buona pace di quanto hanno sperato e continuano a sperare in una riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che rimetta al centro anche il nosocomio frentano.
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