HomeSenza categoriaIsernia, la Giunta tecnica (a 4) che non c’è stata. Il sindaco:...

Isernia, la Giunta tecnica (a 4) che non c’è stata. Il sindaco: assessori scelti per i voti

Il passaggio nel corso dell’ultimo Consiglio comunale in risposta all’interrogazione sulla revoca di Sonia De Toma: premiato il criterio dei primi eletti. Ma si poteva scegliere la competenza


ISERNIA. Una Giunta a quattro, con i migliori professionisti sulla piazza, scelti in base alle competenze. Non un rimpianto, ma una constatazione quella del sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio, che nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, il 29 dicembre, ha fornito ulteriori spiegazioni all’aula sulla revoca dell’ormai ex assessore Sonia De Toma.

Lo ha fatto in risposta alla richiesta presentata da 15 consiglieri comunali d’opposizione, che avevano iscritto l’argomento all’ordine del giorno sotto altra veste, derubricata in interrogazione anche con l’avallo del segretario comunale Riccardo Feola. Una soluzione che, di fatto, ha escluso il dibattito in Consiglio sulla questione, con il sindaco che tuttavia non si è risparmiato nel dare chiarimenti.

Le minoranze avevano incrociato le dichiarazioni rese alla stampa sia dall’assessora estromessa che dallo stesso d’Apollonio. In particolare, la De Toma aveva fatto riferimento a una delibera, quella sul Nucleo di Valutazione, che lasciava intendere l’eventuale esistenza di conflitti d’interessi da parte di alcuni membri dell’amministrazione. Motivazioni escluse in toto dal sindaco, che ha ribadito come la questione alla base della revoca fosse esclusivamente di natura politica. Venuta meno la fiducia già da tempo, insomma, il rapporto tra i due si era logorato al punto da ‘costringere’ il primo cittadino a dover estromettere la De Toma. Nonostante egli stesso l’avesse voluta accanto a sé in deroga al principio dei primi eletti, criterio alla base della formazione dell’esecutivo.

Il sindaco, nel ribadire questi concetti, è partito però da una premessa: “Potevo scegliermi la squadra che volevo – ha riferito – perché per i comuni al di sopra dei 15mila abitanti si può individuare l’assessore anche al di fuori del contesto dei consiglieri comunali. È il motivo per cui gli assessori poi decadono autonomamente dalla carica di consiglieri: essi sono al di fuori dal contesto politico del Consiglio comunale, sono incompatibili. Dunque – ha detto ancora – io potevo regolarmi diversamente, ma come molti sanno, non è un segreto, la Giunta è stata il frutto di una competizione elettorale vinta in maniera netta e brillante da questo sindaco. In quella competizione c’era una coalizione messa in campo a cui detti una parola dall’inizio: tutti i primi eletti di ogni lista che aveva accompagnato la candidatura del sindaco avrebbero composto la Giunta. Piaccia o no, ho usato un metro oggettivo: ho preso i primi eletti – ad esempio il vicesindaco è stato il più votato di tutti – gli altri sono i primi, i secondi o i terzi nelle varie liste che appoggiavano il sindaco. Una sola persona ha fatto eccezione: Sonia De Toma. Lo dissi anche ai miei referenti della coalizione politica: permettete che a questo punto io possa fare una scelta di campo, di fiducia politica. Scelsi la De Toma sia per la componente femminile, perché era importante avere la percentuale del 40 per cento necessaria alla rappresentanza di genere, sia perché ritenevo, visto che avevamo avuto insieme una precedente esperienza elettorale per due anni e mezzo, seppure di minoranza, che mi potesse coadiuvare nella squadra come mio riferimento diretto. Nella sua nomina – ha sottolineato d’Apollonio – c’era un forte richiamo alla persona, ma soprattutto alla fiducia politica. La giudicai una persona che mi potesse accompagnare, che fosse un punto di riferimento e che nell’esecutivo fosse il mio primo ‘corrispondente’: in Giunta, sicuramente, come la pensavo io l’avrebbe pensata la mia persona di fiducia. Questa era la mia previsione, credo che tutti i sindaci che fanno un discorso del genere si creino tali aspettative, perché la questione fiduciaria è fondamentale in un incarico di questo tipo”.

E qui il passaggio, insolito, sulla giunta tecnica che non c’è stata: “Altrimenti avrei scelto di fare tutti gli assessori per competenza, avrei scelto i migliori professionisti che potevo trovare sulla piazza, magari ne facevo solo 4 e continuavo così. Invece la fiducia è una componente molto forte quando si fanno queste scelte nella squadra e questa è una competenza esclusiva del sindaco. Ognuno ha le competenze che gli dà la legge: sindaco, Giunta e Consiglio. Ognuno fa le sue scelte e ne risponde: e io ne ho risposto”.

Insomma, dovendo basarsi sul materiale umano, par di capire, carente di esperienza amministrativa pregressa, d’Apollonio avrebbe potuto – non vogliamo dire preferito – optare per una Giunta snella fatta di quattro tecnici. Una soluzione che ricorda l’esecutivo varato dal compianto sindaco Ugo De Vivo. Il quale non accettò di dare riconoscimenti espliciti ai partiti, nel 2012. Ma poi fu fatto cadere per effetto delle dimissioni di massa di 17 consiglieri d’opposizione.

Tornando ad oggi, “la revoca è stata una scelta di natura politica, ma che non avrei mai voluto fare – ha spiegato d’Apollonio – Quella era la squadra da portare fino in fondo. Ma la questione si è determinata perché si è proprio incrinato il rapporto di fiducia, addirittura dall’8 febbraio 2018, quando la De Toma non votò una delibera a mio avviso fondamentale, quella del Piano triennale per la corruzione e prevenzione. Questa cosa per me fu una ferita, un atteggiamento inspiegabile. Sono arrivato a questa determinazione in modo cosciente e, dico la verità, l’ho sofferta molto, ma non c’erano più le condizioni per andare avanti insieme fino in fondo. In sostanza, la revoca è frutto di un deterioramento politico dovuto alla mancanza di fiducia totale, non esistono altre situazioni”.

Infine un passaggio sull’approdo di De Toma con Fratelli d’Italia: “Fdi non c’entra nella questione – ha concluso il sindaco – Li ringrazierò sempre per l’appoggio datomi in quella campagna elettorale e ancora oggi. Loro furono i primi a indicarmi, l’unico partito nazionale che si mise nella competizione a mio sostegno assumendo anche una strada diversa dagli altri”.

Più letti

Tecniche di comunicazione per parrucchieri ed estetisti: il corso di Confartigianato...

La docente sarà Manuela Ravasio, beauty businness expert. Si articolerà in cinque lezioni CAMPOBASSO. L’importanza dell’approccio comunicativo è una priorità molto spesso richiamata dalle Categorie...
spot_img
spot_img
spot_img