HomeSenza categoriaVaccini a consiglieri regionali, il M5s solleva questione morale, legale e politica

Vaccini a consiglieri regionali, il M5s solleva questione morale, legale e politica

Sull’ipotesi che qualcuno abbia ricevuto il siero immunizzante, pur non rientrando tra le categorie individuate nella prima fase


CAMPOBASSO. Vaccino anti Covid a consiglieri e amministratori regionali o ai loro familiari, i componenti del M5s denunciano una questione morale, legale e politica. Una questione sollevata dalla consigliera di Fratelli d’Italia Aida Romagnuolo, sulla quale il governatore Donato Toma ha invitato i consiglieri al giuramento d’onore, per accertare se qualcuno ha davvero fatto l’immunizzazione senza rientrare nelle categorie individuate nella prima fase della campagna vaccinale.

“La questione è legale – hanno affermato i Cinque stelle – perché chi denuncia un abuso a mezzo stampa dovrebbe avere piuttosto il coraggio e il buon senso di denunciare tutto alla magistratura. Ma la questione è prima di tutto etica e illustra bene quanto in basso può scendere la moralità tra quanti amministrano la cosa pubblica. Davanti a un’accusa generica e vergognosa, ciascuno ha sentito il dovere di difendere la propria onorabilità, per questo abbiamo chiesto a tutto il Consiglio di sottoscrivere una breve autocertificazione con cui si rinunciasse al diritto di privacy dichiarando di non aver ricevuto il vaccino impropriamente”.

“Un’accusa del genere – hanno aggiunto – finisce anche per minare quel poco che resta del rapporto tra cittadini e istituzioni. Per questo abbiamo chiesto al responsabile del Piano vaccinale in Molise di accertare eventuali illeciti. Non solo.La questione, infatti, è anche politica. Il presidente della Regione Donato Toma, in qualità di Commissario della Protezione civile, può facilmente accedere all’elenco di tutti i vaccinati in Molise. Insomma potrebbe chiarire dubbi e chiudere una vicenda vergognosa. Invece Toma ha pensato bene di chiedere ai consiglieri un giuramento. Questo, ormai, è il livello raggiunto da una politica che si potrebbe definire fanciullesca”.

“Il Consiglio regionale ha trovato convergenza su una mozione che in sostanza chiede proprio al presidente e al responsabile del Piano vaccinale di verificare l’elenco dei vaccinati e rendere note eventuali irregolarità. Insomma: è servito un atto ufficiale per provare a capire se chi è chiamato a fare il bene dei cittadini abbia invece anteposto il proprio ruolo alla loro salute. È servito un atto, perché chi potrebbe e dovrebbe sapere, è invece rimasto in silenzio”.

“Intanto c’è chi denuncia lo studio della Fondazione Gimbe secondo cui il 14 per cento dei vaccinati in Molise non apparterrebbe alle categorie previste per questa prima fase di vaccinazioni, ma nessuno dice che in una struttura ospedaliera, oltre a medici e infermieri, ci sono ad esempio tecnici d’ingegneria clinica o volontari del 118, insomma i dati andrebbero approfonditi per essere compresi. Ad ogni modo – hanno concluso i consiglieri del M5s – avanti ad una crisi sanitaria, economica, sociale, e davanti a dibattiti di un certo tenore, le scuse ai molisani sono superflue ma soprattutto inutili”.

 

 

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