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Borse lavoro a Isernia, superato l’impasse

ISERNIA. Borse lavoro al Comune di Isernia, la Regione Molise ha finalmente sbloccato i fondi. Lo ha reso noto l’assessore alle Politiche Sociali Cosmo Galasso, dopo essere stato convocato ieri in Regione, presso l’Ufficio rendicontazione, dove è stato finalmente chiarito il motivo del rallentamento nell’erogazione del finanziamento accordato. E’ stato lo stesso Galasso, durante il Consiglio comunale di oggi, a spiegare nel dettaglio l’accaduto: “Il bando pubblico regionale al quale la Giunta comunale ha deciso di attingere – ha detto in aula – evidenziando determinati punti, è stato presentato alla Regione, che ha accettato il nostro progetto e stipulato una convenzione il 19 novembre scorso. Tale convenzione ci è stata però notificata solo il 10 dicembre, ma noi abbiamo pubblicato il bando sulle borse lavoro il 9, ovvero un giorno prima. La Regione ci ha dunque detto che avremmo dovuto aspettare per la pubblicazione del bando, perché la rendicontazione avrebbe potuto avere problemi di discrepanza di date, segnalandoci anche la particolarità dei 36 mesi che noi avevamo inserito come limite massimo per partecipare al bando. Dopo questa missiva – ancora Galasso – è partita una serie di corrispondenze, fino a ieri, quando sono stato chiamato in Regione dall’Ufficio rendicontazione, dove mi hanno detto che fa fede la data della convenzione, non quella della notifica. Nessuna particolarità, invece, mi è stata rappresentata per la questione dei 36 mesi, elemento che non annulla affatto il bando. Non potremmo essere noi come amministrazione comunale, nemmeno volendo, ad annullarlo. Dev’essere tuttalpiù la Regione, in autotutela, a farlo. La Regione, in sostanza, ci ha dato ragione. Siamo nel pieno della legalità”. Nonostante tutto, il consigliere comunale di Forza Italia Mena Calenda ha annunciato ricorso al Tar in favore di chi ha presentato domanda, ma è stato escluso in virtù del criterio dei 36 mesi messo come tetto massimo. Da parte della consigliera, anche un esposto in procura, sostenendo che le borse lavoro addirittura siano state pensate per favorire esplicitamente qualcuno. Contestato, da parte sua, in particolare il requisito dei 36 mesi posti come base di partecipazione al bando in quanto ritenuto “discriminatorio”.

 

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