Il referente regionale di ‘Italia in Comune’ dell’ex grillino Pizzarotti avvia la campagna di adesioni e di proposta politica. L’appello allo schieramento di centrosinistra: analizziamo il risultato elettorale tutti insieme, se ci fossero state le Primarie forse non saremmo arrivati a questo
CAMPOBASSO. La partita elettorale l’ha vinta il sindaco, non il Movimento 5 Stelle. La città ha scelto Roberto Gravina non i pentastellati, rimarca Pino Libertucci, referente regionale di ‘Italia in Comune’ e candidato a sostegno di Antonio Battista con la lista Centro Democratico.
E’ il primo, nello schieramento che non è riuscito nemmeno ad arrivare al ballottaggio, ad analizzare quanto accaduto a Campobasso domenica scorsa, ma anche prima. “Il nostro candidato sindaco non è riuscito ad aggiungere ai voti quel plus sperato” ammette con rammarico.
Certo, per lo schieramento è stata una batosta difficile da digerire quella che è arrivata dalle urne il 26 maggio scorso. E anche la sofferta decisione politica di appoggiare Gravina (non il Movimento) al ballottaggio, singolarmente come cittadini e come frutto di un accordo programmatico, lascia strascichi che dovranno essere affrontati e anche subito.
Non più parte del Pd, Pino Libertucci che ha aderito con convinzione al movimento di Pizzarotti (che 5 Stelle lo è stato), con la stima e il rispetto dovuto verso l’avversario che ha vinto, lo avverte.
“Anche se non siamo in Consiglio comunale, ti controlleremo – dice sorridendo – e ti spingeremo a fare quello che hai promesso e a farlo bene. All’opposizione il ruolo di incalzare la nuova governance cittadina per attuare il programma e per arrivare ad altre valutazioni che hanno a cuore il bene della città”.
Per la ‘sezione’ molisana di ‘Italia in Comune’ inizia un percorso di adesione e di proposta politica oltre che l’attenta valutazione di quello che farà il Movimento 5 Stelle al governo cittadino.
Ma, incalza Libertucci, il centrosinistra tutto non può esimersi da un’attenta analisi del voto, da una riflessione leale e franca sulle scelte e sulle decisioni assunte, sul peso del voto incrociato che ha penalizzato anche Antonio Battista.
“Una responsabilità in capo ai partiti che hanno scelto i candidati – dice, pensando sia al centrosinistra che al centrodestra. Le Primarie per il sindaco? Forse se le avessimo fatte non saremmo arrivati a questo”.
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