HomeSenza categoriaGravina candidato presidente della Provincia. D’Alessandro vota insieme al centrosinistra

Gravina candidato presidente della Provincia. D’Alessandro vota insieme al centrosinistra

In merito alla proposta presentata da Antonio Battista e dai consiglieri del Pd, che hanno invitato il primo cittadino a proporsi alla guida dell’ente di via Roma, per valorizzare il ruolo della città capoluogo. Il centrodestra si era detto contrario, ma il candidato sindaco ha preso una posizione diversa, “perché la legge lo consente”, ha spiegato


CAMPOBASSO. Il sindaco di Campobasso Roberto Gravina candidato alla presidenza della Provincia. A chiederlo i consiglieri di centrosinistra al Comune di Campobasso, per valorizzare il ruolo della città capoluogo, dal punto di vista politico e amministrativo. Come ha fatto, prima di decadere quando ha terminato il suo mandato di sindaco, l’ex presidente della Provincia Antonio Battista, primo firmatario della mozione, firmata anche dai dem Trivisonno, Salvatore e Chierchia, che ha acceso il dibattito oggi in Consiglio comunale.

“Mi sentirò rappresentato da chicchessia andrà a fare il presidente – ha specificato Battista – ma è chiaro che il sindaco di Campobasso ha una visione diversa rispetto agli altri sindaci, per una questione demografica e per il ruolo che ha una città capoluogo. Poi c’è anche la necessità di valorizzare le esigenze di Campobasso, intercettando e destinando finanziamenti,  per le scuole, per le strade e per gli altri servizi ancora svolti dalla Province”. Insomma, ruolo istituzionalmente super partes, ha concluso l’ex sindaco, ma un occhio di riguardo alla città sì.

E se Gravina ha preso tempo, “non decido oggi, c’è un dibattito parlamentare in atto sulla proposta di riforma delle Province e va fatta una riflessione più approfondita”, mentre l’assessore Praitano si è detto contrario all’ipotesi di candidatura (a livello nazionale il M5s è per l’abolizione delle Province), il dibattito ha diviso soprattutto il centrodestra. Che con il capogruppo della Lega Alberto Tramontano e il capogruppo dei Popolari per l’Italia Salvatore Colagiovanni si è espresso contro l’ipotesi di candidatura del sindaco di Campobasso alla guida dell’ente di via Roma.

“La sinistra – ha chiarito Tramontano – al ballottaggio ha sostenuto il M5s e ora chiede al M5s di immolarsi per non consentire al centrodestra di giocarsi la carta della presidenza. Non sono d’accordo che il sindaco di Campobasso debba candidarsi alle guida della Provincia, anche per la necessità di dedicarsi ad affrontare le mille incombenze che ci sono in una città capoluogo. Sono però favorevole a che ci siano consiglieri di Campobasso nell’assise provinciale – oggi non ce ne sono – per portare in aula le istanze della città”.

Diversa la posizione del candidato sindaco della coalizione Maria Domenica D’Alessandro . “Io sono per ridare alle Province il ruolo che avevano in passato, nel solco della posizione che la Lega ha a livello nazionale – ha detto la D’Alessandro – ma credo anche che il sindaco Gravina abbia il diritto, se lo ritiene, di candidarsi a presidente della Provincia”. Nervosismi prevedibili e richiesta di sospensione del Consiglio, prima del voto della mozione, avanzata dallo stesso Colagiovanni. 

Alla ripresa dei lavori, prima del voto, è la stessa D’Alessandro a chiarire la sua posizione. “Il mio non è un voto che vuole contrapporsi alla posizione dello schieramento in cui mi trovo – ha affermato – ma credo che Gravina abbia diritto, come qualsiasi altro sindaco, a candidarsi alla presidenza della Provincia. La legge lo consente e la mia è una posizione di diritto”.

Alla fine il ‘pallottoliere’ fa segnare 4 sì (D’Alessandro, Battista, Chierchia e Trivisonno, assente per impegni la Salvatore), 20 no (il M5s) e 6 astenuti (il centrodestra). Stizzita la reazione di Colagiovanni e di altri consiglieri dello schieramento nei confronti della posizione presa dalla D’Alessandro. E prima spaccatura evidente nel centrodestra. Che punta ad eleggere un proprio esponente alla guida della Provincia.

Le elezioni, con il sistema del voto ponderato in base alla popolazione,  in cui ogni preferenza espressa dai consiglieri del Comune di Campobasso vale 600 (ecco perché il voto dei 20 consiglieri del M5s più il sindaco potrà eventualmente decidere l’esito del confronto) si svolgeranno entro tre mesi dalla decadenza dell’ex presidente Battista. Quindi entro l’11 settembre, a tre mesi dalla proclamazione degli eletti in Consiglio comunale.

Fino ad allora l’ente sarà retto dal vice presidente facente funzioni, Simona Contucci. Potranno candidarsi alle presidenza solo i sindaci. E qualcuno già ipotizza che a guidare il centrodestra possa essere il sindaco di Termoli, Francesco Roberti. 

Carmen Sepede

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