Continuano le iniziative contro i parcheggi a pagamento. Allo studio anche la possibilità di una class action
ISERNIA. Potrebbe sfociare addirittura in una class action l’ormai arcinota vicenda dei parcheggi a pagamento di Isernia. Ieri sera la riunione presso il Dopolavoro ferroviario, in presenza di cittadini, comitati, partiti e associazioni, contrari a quello che viene definito un balzello – e non un servizio – per la tariffa troppo cara e non frazionabile e per l’eccessivo numero di stalli blu nel centro cittadino rispetto al reale fabbisogno.
Dopo una prima azione di protesta, con numerosissimi cittadini che hanno boicottato le strisce blu parcheggiando altrove o riducendo l’uso delle auto, è ora allo studio una seconda fase della protesta, animata dal Comitato ‘No strisce blu’ di Emilio Izzo e Oreste Scurti. Proprio l’avvocato ricorda tutta una serie di illegittimità nella gara per l’affidamento della concessione del servizio, che farebbe venire meno anche la validità delle sanzioni eventualmente elevate a carico dei trasgressori. “I cittadini potranno ricorrere davanti al giudice perché l’appalto è stato stravolto e si è dato seguito a una transazione completamente sbagliata, che ha distorto in toto la volontà del Consiglio comunale. Parlare di regolarità è assurdo, qui c’è da vergognarsi”.
Tra i partecipanti all’incontro, la consigliera comunale Rita Formichelli e diversi rappresentanti del Partito Democratico isernino. Tra questi Maria Teresa D’Achille, che ha ribadito la linea dura contro un provvedimento che, a suo parere, continua a presentare ancora troppe ombre.
Allo studio, quanto prima, una grande manifestazione di piazza per bocciare pubblicamente quanto posto in essere dall’amministrazione d’Apollonio.
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