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Il Parco del Matese occasione di sviluppo per il Molise. Toma: siamo una regione ‘green’

Le parole del governatore e dell’assessore all’Ambiente Nicola Cavaliere, nella conferenza stampa in cui si è fatto il punto sul percorso istitutivo dell’area naturale. Le polemiche sulla perimetrazioni e gli obiettivi della regione, che punta al turismo e pensa a realizzare un marchio


CAMPOBASSO. Il Molise si candida a presentarsi agli occhi del mondo come ‘regione green’. Territorio dell’acqua buona, “è il nostro petrolio”, dell’ambiente incontaminato, dell’aria salubre, dei borghi normanni “tutti da scoprire”, dei prodotti enogastronomici che piacciono a tutti.

Potenzialità di un Molise quanto mai sotto i riflettori, che potranno essere accresciute con le opportunità del Parco nazionale del Matese, come hanno detto il governatore Donato Toma e l’assessore alle Politiche agricole e all’ambiente Nicola Cavaliere, oggi in conferenza stampa.

“Con la perimetrazione dell’area del Parco, che comprende una quindicina di Comuni, da Sepino a Monteroduni – ha dichiarato Toma – abbiamo completato la prima parte di un percorso lungo e complesso, in cui siamo stati chiamati a contemperare o a non far confliggere interessi diversi. Lo abbiamo fatto anche dialogando con i nostri ‘fratelli campani’, che nel percorso sono più indietro di noi. Ma nostro compito era decidere, visto che non decidere avrebbe comportato danni maggiori, rispetto a prendere una decisione non condivisa da tutti. Abbiamo inviato la nostra proposta all’Ispra e al Ministero dell’Ambiente, che dovranno valutarla e decidere se accoglierla”.

“Sono convinto – ha aggiunto il presidente – che le ricadute saranno positive per tutto il territorio molisano, non solo per le aree comprese all’interno del Parco del Matese, perché in questo modo possiamo percorrere il filone dell’Europa green, in grado di intercettare importanti finanziamenti, oltre all’idea dello sviluppo armonico e sostenibile del nostro territorio”.

Le polemiche sulla perimetrazione dell’area, e sulle scelte alla base del lavoro svolto dalla Regione, tuttavia, tuttavia, non sono mancate. Da parte delle associazioni ambientaliste e di alcune amministrazioni comunali. Si è parlato, in particolare, dell’esclusione di Campitello Matese. “E’ presente ma non con la vetta – ha puntualizzato Toma – noi puntiamo sulla valorizzazione della stazione sciistica, con i fondi del Cis e con altri 8 milioni di euro che presto sbloccheremo. Insomma – ha chiarito – non è che potevamo pensare di bloccare l’ampliamento di una struttura ricettiva o di una pista da pattinaggio, per portare il Parco in altura”.

“Abbiamo fatto il nostro compito, qualcuno ci ha detto un compitino – ha precisato l’assessore Cavaliere – noi almeno lo abbiamo fatto, la Campania è ancora indietro. In qualche caso abbiamo dovuto ragionare con comuni che hanno cambiato amministrazione e quindi anche parere, rispetto alle precedenti deliberazioni. Non è facile produrre un atto amministrativo con più parti che ragionano in maniera diversa, ma lo abbiamo fatto seguendo il metodo della concertazione, che è alla base della democrazia”.

“Su una cosa il Ministero dell’Ambiente, che è stato in Molise con il suo direttore generale – ha rimarcato ancora Cavaliere – è stato chiaro: non possono esserci ‘buchi’ nell’area del Parco. Adesso pensiamo a individuare una sede e una governance, oltre a un marchio ‘Parco del Matese’, del quale potranno beneficiare anche le aziende che non hanno sede all’interno dell’area protetta. Penso ad esempio alle imprese zootecniche, i cui animali pascolano e producono all’interno dell’area perimetrata il latte che magari viene lavorato fuori. L’Oasi Wwf di Guardiaregia, che finora ha prodotto un lavoro pregevole, invece rientrerà nel perimetro. E di conseguenza – ha concluso – non sarà più oasi ma a tutti gli effetti parco”.

Carmen Sepede

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