La svolta dopo una riunione del Comitato tecnico-scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco, anche su pressing delle Regioni Veneto e Lombardia
Dall’esperienza del Sol Levante all’Italia: c’è il via libera alla sperimentazione dell’Avigan/Favipiravir per il trattamento dei sintomi da Coronavirus. Dopo i primi tentennamenti, l’Agenzia Italiana del farmaco ha dato l’ok.
A dare l’annuncio – riporta Open – direttamente il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini, – ha affermato – mi ha comunicato che la riunione del Comitato tecnico-scientifico di questa mattina, dopo una prima analisi sui dati disponibili relativi ad Avigan, sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia”. Prima di entrare in commercio, però, il farmaco dovrà essere sottoposto ad adeguati controlli e studi.
A lanciare la notizia dei discreti successi della cura del Covid19 in Giappone l’italiano Cristiano Aresu con un video/testimonianza, divenuto virale sui social, che ha acceso la speranza e le aspettative in Europa, quindi in Italia, specie nelle regioni del Nord in cui vi à la maggiore concentrazione di contagi e, purtroppo, di decessi.
Sono stati, infatti, i governatori di Veneto e Lombardia, rispettivamente Luca Zaia e Attilio Fontana, a spingere affinché si potesse tentare il trattamento con Avigan anche nel Bel Paese. “Dichiaro che per l’Avigan noi siamo pronti – le parole di Zaia – Invito la comunità scientifica ad avere un approccio più liberale per la sperimentazione”.
Ed ecco che il pressing sul ministro della Salute già nel pomeriggio di oggi aveva sortito i primi effetti, con Roberto Speranza disposto ad aprire alla sperimentazione nonostante la posizione ufficiale dell’Aifa fosse ancora scettica per la “carenza di evidenze scientifiche”. Poi la svolta comunicata in serata. E l’apertura di una nuova frontiera nella lotta alla pandemia.
“Il nostro Paese sta facendo ogni sforzo per accelerare ricerche e sperimentazioni relative al nuovo coronavirus – ha commentato il ministro – Un fronte è quello dei farmaci. Purtroppo ad oggi non c’è ancora un vaccino o una terapia risolutiva per questo nuovo virus. Stiamo esplorando coraggiosamente tutte le strade e dobbiamo continuare a investire ogni energia. L’altro è quello dello sviluppo di nuove tecnologie informatiche e l’utilizzo dei big data. Su questo stiamo lavorando con il ministero dell’innovazione. L’intelligenza dei nostri scienziati e dei nostri ricercatori, insieme a quelli di tutto il mondo, – ha concluso – è una delle chiavi più importanti per superare questo momento. È durissima ma ce la faremo”.
Alessandra Decini
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