L’europarlamentare del M5S: un’idea portata avanti dopo una lunga campagna di ascolto condotta tra famiglie e operatori qualificati di settore
STRASBURGO. “Il progetto europeo per la ricerca biomedica sull’autismo, chiamato ‘Gemma’, accende un faro sui diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico e sull’importanza di promuovere la loro inclusione e piena partecipazione alla società”.
Lo afferma Chiara Gemma, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, al termine dell’incontro-dibattito ‘Generazione Aut’ che si è tenuto in modalità virtuale.
“Il contributo della ricerca scientifica e la collaborazione con associazioni e famiglie è fondamentale per migliorare il trattamento dell’autismo – dichiara Gemma – un disturbo che coinvolge cinque milioni di persone nell’Unione europea. Per questa ragione insieme ad Alessio Fasano, professore di Pediatria e di Nutrizione presso l’Harvard Medical School di Boston, al neuropsichiatra Giulio Corrivetti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Salerno e ad Alessandra Mezzelani, ricercatrice del Cnr, abbiamo presentato il progetto ‘Gemma’ alle associazioni del settore e ai cittadini”.
L’evento, nato all’interno del Piano di interventi per gli autismi definito ‘Generazione Aut’, si sviluppa dopo una lunga campagna di ascolto condotta tra famiglie e operatori qualificati di settore, in grado di poter fare sistema e trasformare le criticità in priorità, proposte, progetti e pareri.
“Ancora una volta – conclude l’eurodeputata – il Movimento 5 Stelle dimostra che ‘nessuno resti indietro’ non è solo uno slogan, ma un nuovo diritto da praticare per rendere la nostra società più inclusiva ed equa”.
