HomeNatura & AmbienteUe: integrare la transizione verde e digitale per costruire un futuro sostenibile

Ue: integrare la transizione verde e digitale per costruire un futuro sostenibile

La Commissione europea ha recentemente adottato la relazione strategica per “L’abbinamento delle transizioni verde e digitale in un nuovo contesto geopolitico” con l’obiettivo di fornire un’accelerazione ad entrambe le transizioni e definire nel dettaglio i settori di intervento in cui convogliare gli sforzi di tutti gli Stati membri.

La necessità di integrare politiche europee comuni in materia di sostenibilità ambientale si unisce alla volontà dell’Unione Europea di sostenere la trasformazione digitale, considerata uno dei principali driver per la costruzione di un’economia e di una società che sappiano guardare al futuro. Tecnologie che hanno consentito lo sviluppo delle attività produttive superando gli effetti del recente scenario sanitario internazionale e che da tempo stimolano la competitività economica di ogni azienda: l’unione con la sostenibilità ambientale permetterà quindi lo sviluppo di un’economia che tuteli altresì l’ecosistema ed il rinnovamento delle risorse naturali.

Tra gli strumenti che permettono uno sviluppo eco-sostenibile, oltre ad una dematerializzazione dei documenti cartacei, ci sono i servizi di firma digitale remota che rendono possibile la firma di documenti direttamente dal proprio smartphone o computer, senza la necessità di utilizzare carta o ulteriori componenti difficili da smaltire, con conseguente minor impatto sull’ambiente. Benefici confermati anche dagli esperti di InfoCert, leader nei servizi di trasformazione digitale, che sottolineano l’effetto positivo sull’ambiente delle misure volte a favorire un minore utilizzo di materiale cartaceo: basti pensare che la realizzazione di 10 risme di carta comporta l’utilizzo di 2228 litri di acqua e l’emissione di 225 Kg di CO2.

Attraverso l’utilizzo degli strumenti digitali, quindi, si abbatte in modo significativo l’impatto delle attività produttive sull’ambiente: sono un esempio le nuove modalità di conservazione dei documenti in modalità cloud e l’utilizzo della firma digitale che consente la diffusione di processi aziendali più snelli. Questo ha reso possibile l’avvio di una dematerializzazione più efficace rispetto al passato:

con le recenti applicazioni legate alla firma digitale remota, ad esempio, si abbandona completamente la carta rendendo inoltre non più necessaria la produzione di dispositivi elettronici, come Smart Card o chiavette Usb. La firma digitale consente la sottoscrizione di documenti da qualsiasi luogo, senza l’obbligo di recarsi fisicamente in ufficio: si riduce così la necessità di spostamenti fisici con conseguente diminuzione delle emissioni.

La relazione della Commissione ha la funzione di anticipare le tendenze, i rischi e le potenziali applicazioni delle nuove tecnologie, per orientare l’adozione delle nuove politiche europee del futuro. L’Europa sta infatti rafforzando il proprio ruolo di leader mondiale in materia di tecnologie e approccio sostenibile, promuovendo non solo la firma elettronica digitale ma anche altri servizi a cittadini ed aziende come le PEC, il domicilio digitale, lo SPID per adulti e per minori e dovrà essere in grado di superare le problematiche del futuro, in cui la produzione di energia e l’unione tra le due transizioni saranno le sfide principali. La tecnologia svolgerà infatti un ruolo centrale nella riduzione dell’impronta di carbonio nella nostra società e nel raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

La previsione contenuta nella relazione strategica della Commissione anticipa un futuro in cui le nuove tecnologie avranno un impatto sempre maggiore su ogni settore della società, dall’energia ai trasporti fino ai settori industriali e agricoli e dove la digitalizzazione renderà possibile una migliore gestione dei processi biologici e chimici, necessari per la diminuzione di sostanze che impattano negativamente sull’ambiente.

L’Italia, insieme all’Europa ha intrapreso un percorso di sviluppo per unire la transizione green con quella digitale: volontà confermata anche dal PNRR, che destina il 20% dei fondi alla digitalizzazione e il 37% alla transizione verde. Con le nuove politiche europee, ora più sensibili anche alle tematiche della tutela dell’ambiente, si potranno tradurre in linguaggi informatici tutti i processi di ogni attività produttiva, per poterli gestire con modalità automatiche e da oggi anche più green.

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