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Traffico di droga, parla il legale dell’ex assessore ‘amico’ dei pusher: su di lui grande clamore, ma ne usciremo

Un unico capo di imputazione, quello di favoreggiamento, per l’ex membro della Giunta Di Biase a Bojano. L’uomo, indagato a piede libero, non avrebbe nulla a che fare con i metodi mafiosi utilizzati dagli spacciatori, da cui si riforniva quale assuntore abituale. L’avvocato Giacomo Papa delinea la strategia in vista dell’interrogatorio di mercoledì 27 maggio


CAMPOBASSO-BOJANO. Si avvarrà quasi certamente della facoltà di non rispondere, mercoledì 27 maggio. Angelo Arena, ex assessore del Comune di Bojano nella Giunta Di Biase, tra gli indagati nella maxi inchiesta antidroga ‘Piazza Pulita’ posta in essere dalla Direzione distrettuale antimafia di Campobasso nelle persone del dottor Nicola D’Angelo e del sostituto Vittorio Gallucci, per ora non risponderà alle domande del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Campobasso, Teresina Pepe.

A piede libero, Arena dovrà presentarsi il 27 in un appartamento in uso alle forze di polizia sito in via D’amato, dove sarà accompagnato dal suo avvocato di fiducia, Giacomo Papa, al lavoro in queste ore per studiare il voluminoso incartamento delle indagini, oltre 5mila pagine. In quella sede, con ogni probabilità, sceglierà di non parlare durante l’interrogatorio di garanzia, almeno per adesso.

Ma intanto il suo legale, contattato telefonicamente da isNews, ci tiene a sgomberare subito il campo: nonostante l’enorme clamore mediatico, la contestazione mossa dagli inquirenti al suo cliente è una sola, quella di favoreggiamento. Per aver mentito, secondo la procura, sull’identità di chi gli avesse ceduto della cocaina, indicando uno sconosciuto pusher del Napoletano al posto di un altro degli indagati molisani a lui ben noto, essendo l’ex assessore un assuntore abituale. Era il novembre 2019 e Arena era stato sentito come persona informata sui fatti in quanto precedentemente fermato, durante un controllo, mentre viaggiava nascondendo 0,5 grammi di cocaina a bordo della propria auto. Quanto all’intercettazione in cui avrebbe consigliato, allo stesso uomo da cui si approvvigionava solitamente di stupefacenti senza farne il nome – di nascondere la droga nelle mutande per eludere eventuali controlli, Papa si limita a sottolineare che sarebbe un’evenienza non riferibile all’ipotesi di reato contestata dalla procura al suo assistito. Per il resto, l’avvocato preferisce rimandare altre dichiarazioni a uno studio più approfondito delle carte, ma si mostra comunque fiducioso. Anche perché il gip ha già respinto, in prima battuta, la richiesta dei pm di una misura cautelare (diversa dall’arresto) nei confronti di Arena, rimasto a tutti gli effetti a piede libero.

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