La questione delle sovvenzioni alle tv e alle radio locali diventa terreno di scontro, alla fine l’ordine del giorno passa con l’astensione del Movimento 5 Stelle. Facciolla (Pd) accende i fari sulla vicina chiusura della discarica di Montagano. L’argomento sarà approfondito nel corso della prossima seduta
CAMPOBASSO. Alla fine, dalla questione del Milleproroghe e dei controversi fondi per le tv e le radio locali, la discussione che ha tenuto banco per quasi tre ore in Consiglio regionale è stata tutta politica. Un duro scambio di accuse tra centrodestra, Partito Democratico e Cinque stelle. Si litiga sul chi ha fatto cosa, sul chi ha detto, sull’identità e la provenienza di chi ha inserito l’emendamento, sul Governo dal quale arriva il primo colpo al settore dell’editoria televisiva locale, su chi ha emanato il regolamento, su chi non ha fatto e chi non ha detto, su chi ha votato e su come ha votato.
L’occasione per difendere, tutti insieme senza distinzioni e come è avvenuto centinaia di volte in aula per i più disparati casi che si sono paventati, è sfumata in tutti questi distinguo. La votazione per appello nominale all’ordine del giorno urgente sul tema delle sovvenzioni alle televisioni e radio locali finisce, alle 14.45, con 14 sì e sei astenuti (il gruppo dei Cinque Stelle) che sceglie una posizione meno dura rispetto al tono e ai contenuti delle dichiarazioni in aula.
Sul tema delle sovvenzioni in favore degli editori, ormai elargite su scala nazionale e in base ai dati Auditel, emendamento finito nel Milleproroghe e che di fatto penalizza le piccole realtà editoriali locali (non solo del Molise), si apre lo scontro verbale tutto politico. Dalla questione diritto all’informazione, pluralismo negato, tv e radio locali, al serio rischio di perdere possibilità e posti di lavoro (a dire il vero l’emorragia e le difficoltà del settore sono in atto e riguardano tutta l’informazione), il discorso si è presto allargato a tutte le crisi, le vertenze e le battaglie perse.
Il centrodestra e il Pd “circondano” e attaccano i 5 Stelle: colpa vostra se il Milleproroghe è passato, se questo emendamento è legge, avete sempre dichiarato il contrario con intenti di tutela di posti di lavoro e delle aziende del territorio. I componenti del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, ognuno a proprio modo e con stili diversi, ricordano invece la legge Renzi, il regolamento Gentiloni, il supporto decisivo della Lega e sottolineano che, alla fine dei conti, non si poteva fare diversamente in sede di fiducia al Governo Conte.