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Isernia, Capitale della Cultura… 2022? Il posticipo causa pandemia: Parma resta per un altro anno

Il ministro Franceschini: “Decisione doverosa”. Restano valide le procedure già avviate


ISERNIA. “Il titolo di capitale italiana della Cultura conferito alla città di Parma per l’anno 2020 è riferito anche all’anno 2021. La procedura di selezione relativa al conferimento del titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2021, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intende riferita all’anno 2022”, si legge nel decreto Rilancio presentato ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La selezione per la prossima Capitale italiana della Cultura, cui partecipa anche Isernia, è quindi rimandata di un anno; ma tutti i progetti già presentati resteranno validi, poiché – a quanto si apprende dal decreto – cambia semplicemente l’anno di riferimento e non i termini di presentazione.

“Noi siamo pronti, il progetto era già stato completato prima del lockdown – ha commentato l’assessore alla Cultura del Comune di Isernia Eugenio Kniahynicki –  ma, insieme agli altri Comuni candidati per il prossimo anno, abbiamo ritenuto opportuno chiedere al ministro di riproporre Parma come capitale della Cultura nel 2021, poiché al momento non ci sono le condizioni per poter portare avanti il programma proposto. Al loro posto avremmo gradito un atteggiamento analogo, e siamo già pronti insieme agli altri assessori comunali alla Cultura delle località candidate con un documento unico posto all’attenzione del ministero competente. Questo un po’ ci penalizza, perché a primavera del 2021, cioè nel pieno dello svolgimento dell’iter per la scelta della Capitale della Cultura 2022, ci troveremo in campagna elettorale; il rischio di non una condivisione di quanto portato avanti dalla nostra amministrazione c’è. La speranza è ci sia unità di intenti per il bene e il rilancio della nostra città: questa sfida rappresenta un’opportunità unica per Isernia e per l’intero territorio regionale, anche se rimandata di qualche tempo”, conclude l’assessore.

Il provvedimento era stato più volte annunciato dai rappresentanti del Governo, a cominciare dal ministro per la Cultura Dario Franceschini: “Abbiamo inserito nel Dl Rilancio la scelta doverosa di rendere Parma Capitale italiana della cultura anche per il 2021, mentre le procedure già avviate per le candidature della Capitale 2021 varranno per l’assegnazione del 2022”. Ora si attende la conversione in legge del decreto dopo i passaggi parlamentari.

La proroga è stata decisa alla luce dello stop imposto dalla pandemia da coronavirus agli eventi in calendario. “Mi chiedo spesso come sarebbe stata la città in questo maggio che era già sold out – spiega su Facebook l’assessore alla Cultura della città di Parma Michele Guerra. “Le persone in giro, le mostre, gli spettacoli, gli incontri nel territorio e nei quartieri. Ma ci è toccata un’altra sfida e cercheremo di giocarla al meglio, facendo ancora più squadra di prima”.

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