HomeSenza categoriaCoronavirus, pagamento budget ai privati: associazioni e comitati scrivono al Ministro Speranza

Coronavirus, pagamento budget ai privati: associazioni e comitati scrivono al Ministro Speranza

Chiedono “chiarezza e trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici” sul decreto del commissario Giustini che dispone in favore delle strutture accreditate “l’elargizione di una somma del 95% non legata ad una effettiva erogazione delle prestazioni”


CAMPOBASSO. L’ormai famigerato decreto numero 26 dell’8 aprile con il quale il Commissario ad Acta per la Sanità regola il rapporto tra Regione Molise e privati accreditati nella gestione dell’emergenza coronavirus, stabilendo i posti letto messi a disposizione ma anche il pagamento delle prestazioni erogate dagli stessi, torna alla ribalta delle cronache.
È Cittadinanzattiva Molise, insieme ai comitati e alle associazioni di Campobasso (Comitato di Quartiere San Giovannello, Associazione di Quartiere Campobasso, Associazione Foce Santa Maria de Foras, Associazione di Quartiere Città del Feudo, Comitato di Quartiere Foce Santa Maria de Foras, Associazione di Quartiere “Il Nostro Quartiere San Giovanni Comitato di Quartiere Monte Grappa, Comitato Civico contrada Colle Leone, Associazione di Quartiere Gian Battista Vico, Pro Cardarelli, Forum per la difesa della Sanità Pubblica), ad intervenire segnalando criticità direttamente al Ministro della Salute Speranza e ai diretti interessati, ossia Regione e struttura commissariale.

Criticità – come evidenziato nei giorni scorsi dall’avvocato Massimo Romano, ma anche dagli esponenti politici Andrea Greco e Stefano Buono – relative ad una ‘difformità’ tra quanto stabilito in prima battuta in merito al pagamento dei privati rispetto al successivo provvedimento del commissario Giustini.

“In relazione al pagamento delle prestazioni il Decreto numero 22 ha stabilito di riconoscere, in favore delle strutture ospedaliere private accreditate, le prestazioni derivanti dal trasferimento dei pazienti dai presidi ospedalieri pubblici. Ai fini del pagamento è stato specificato che le Strutture private accreditate coinvolte provvedano “alla puntuale e distinta rendicontazione delle prestazioni sanitarie individuate” e che la remunerazione deve avvenire “a seguito dello svolgimento delle attività di controllo amministrativo-contabile e tecnico-sanitarie di cui alla normativa di riferimento, nonché conseguentemente alla valutazione clinica condotta di concerto con l’Asrem sulla coerenza delle attività erogate”.
“Il Decreto del Commissario ad Acta numero 26 dell’8 aprile 2020 – denuncia Cittadinanzattiva – ha introdotto alcune modifiche al DCA n. 22, di cui la principale risulta la modalità di remunerazione delle strutture private accreditate: il compenso dovrà infatti avvenire in ragione della disponibilità delle stesse al coinvolgimento nella fase emergenziale, al fine di assicurare la sostenibilità dei costi organizzativi e gestionali. Il nuovo DCA fissa quindi per le strutture ospedaliere private accreditate che partecipano alla gestione dell’emergenza COVID-19 il pagamento di una remunerazione mensile determinata nella misura del 95% dell’importo corrisposto nel I bimestre 2020; tale elargizione viene riconosciuta al fine di consentire alle strutture il mantenimento dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici. In relazione all’erogazione della remunerazione il nuovo Decreto indica che avverrà secondo la soglia indicata sulla base della documentazione contabile presentata dalla Struttura privata ospedaliera con la seguente indicazione: ‘emergenza COVID- 19’”.

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