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Stop alle nascite al San Timoteo, basso Molise nel caos. Facciolla: “Cittadini abbandonati”

Una decisione che per il Pd getta il basso Molise nel caos, peraltro nel pieno della stagione estiva. Un altro duro colpo a un territorio già depredato e che per il segretario regionale dem è l’ennesima conferma della volontà di abbandonare i cittadini


CAMPOBASSO-TERMOLI. Sul blocco delle nascite al San Timoteo esplode la polemica politica. Il segretario regionale del Pd parla senza mezzi termini di “cancellazione di uno dei servizi primari che un ospedale come quello di Termoli dovrebbe continuare a garantire non solo alla popolazione di tutto il Basso Molise e l’alta Puglia ma anche alle migliaia di turisti che si stanno riversando per le vacanze estive nella nostra regione”.

“La chiusura del centro nascita era nell’aria ormai da due anni, ma – insinua Facciolla – ci chiediamo se i vertici regionali ed il management della Asrem abbiano fatto davvero tutto il possibile per evitarla. Davvero – si chiede il segretario regionale del Pd – si può pensare che una donna con un parto d’urgenza si recherà a Campobasso? E perché non dovrebbe scegliere Vasto che logisticamente è più facile e veloce da raggiungere? Davvero non si arriva a capire che perdere il punto nascita al San Timoteo servirà a impoverire e svuotare ulteriormente il presidio ospedaliero? E che fine ha fatto chi della salvezza del famigerato L113 ne ha fatto uno dei punti di forza della campagna elettorale pur sapendo di non poter fare nulla per incidere sulle decisioni politiche regionali?”

Interrogativi che chiamano in causa direttamente i vertici di Asrem, struttura commissariale e Regione, che per il consigliere regionale avrebbero invece disatteso il compito affidato dai cittadini, in relazione alla mancata garanzia del riconoscimento dei servizi essenziali sul territorio.

Ed è anche il coordinamento delle donne democratiche a scagliarsi contro il provvedimento che dispone il blocco delle nascite a Termoli. “Se si vuol migliorare le condizioni delle partorienti e dei neonati si dovrebbe prendere in considerazione seriamente – dichiarano le esponenti del Pd – la creazione di un reparto di neonatologia: vietare i parti non è la soluzione” – affermano. Da qui l’affondo: “L’Asrem nella persona di Florenzano e la struttura commissariale negano il diritto alla salute alle donne del basso Molise, lasciandole sole da un giorno all’altro, in balia dei loro scellerati piani. Le donne devono essere accompagnate al parto, non solo garantendo le attività ambulatoriali ma deve essere garantita la serenità e con questa decisione presa, viene meno. Le partorienti – concludono le donne del Pd – non sono merce che va smistata nei magazzini, sono persone che hanno una dignità e come esseri umani hanno il diritto di poter scegliere dove partorire, nella piena serenità”.

 

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